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Riforma sanità Sardegna, Regione contro ministero della Salute

Riforma sanità Sardegna, Regione contro ministero della Salute

Nota su impegnativa, 'affermazioni più politiche che giuridiche'

CAGLIARI, 11 aprile 2025, 11:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Volontariamente distorta la ratio della norma con affermazioni che sembrano più politiche che giuridiche". La presidenza della Regione Sardegna con una nota interviene dopo la richiesta di impugnazione da parte del ministero della Salute della legge regionale di riorganizzazione del sistema sanitario, approvata lo scorso 7 marzo, che prevede i commissariamenti dei vertici Asl e in seguito alle polemiche sollevate dagli esponenti sardi del centrodestra che hanno attaccato duramente la giunta Todde.
    La presidenza in una nota ricostruisce la cronologia degli scambi con il ministero, sostenendo di aver ricevuto due versioni diverse di comunicazioni. "Il primo aprile il ministero della Salute invia una prima nota alla Regione - scrivono - dove viene ribadito che il commissariamento è legittimo, in quanto finalizzato alla riorganizzazione del sistema e, contestualmente, vengono richiesti dei chiarimenti su altri aspetti della legge e nello specifico rispetto alle coperture finanziarie dei centri regionali istituiti e delle funzioni del coordinamento dei direttori generali presso l'assessorato". La presidenza chiarisce che all'interno della nota non è stato previsto alcun termine entro il quale rispondere. Poi, lunedì 7 aprile, "il ministero per via telefonica chiede riscontro e la Regione risponde che questo avverrà entro la fine della giornata di mercoledì 9 aprile, con il benestare del ministero stesso".
    La Regione risponde al ministero nel giorno stabilito. Ma "sempre il 9 aprile, prima della trasmissione della risposta da parte della Regione il ministero invia una seconda nota, che sostiene come la Regione non avrebbe rispettato il termine - si legge nella nota della presidenza -. Il ministero nella seconda nota, contraddice quanto detto nella prima. Infatti, non viene citata nessuna delle osservazioni fatte e viene completamente ribaltata la tesi sul commissariamento. Infatti, si afferma che il commissariamento sia illegittimo, sostenendo l'impossibilità di commissariare nel caso di vacanza del ruolo di direttore generale".
   

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