Partita brutta, classifica
ancora bella. Il Cagliari non sfrutta il possibile match point
salvezza a Empoli.
E si consola così, guardando dall'alto verso il basso tre
squadre: l'Empoli a meno 6, il Lecce a meno quattro e il Parma a
meno tre.
Tutto questo a sette partite dalla fine. E lo sguardo va
inevitabilmente al prossimo turno, durissimo: la squadra di
Nicola gioca sabato sera a Milano contro l'Inter.
Ma il calendario non è clemente nemmeno con le avversarie:
Empoli a Napoli, Parma a Firenze e Lecce in casa della Juventus.
Potrebbe essere, invece, un turno favorevole e decisivo per le
squadre che stanno davanti al Cagliari: il Verona (più 1) gioca
in casa con un Genoa praticamente già salvo. E il Como (più tre)
può fare punti davanti al lago contro il Torino.
Cagliari ieri frenato (ma non fermato visto che un punto lo
ha conquistato) dal "braccino del tennista". Con molta paura di
affondare i colpi per non scoprirsi e rischiare sconfitta e meno
tre dell'Empoli. Un po' con ragione: le ripartenze più
pericolose dei toscani (come in occasione del gol della Roma)
sono partite dai calci d'angolo a favore quando mezza squadra
era in area avversaria a saltare.
L'atteggiamento prudente, però, ha rischiato anche di essere
perdente: la difesa, forte nei duelli ravvicinati ma in affanno
se presa in velocitá, qualche volta ha sbandato. E l'occasione
più importante della partita è capitata sui piedi dell'Empoli.
Insomma, il Cagliari ha rischiato la sconfitta.
Un punto d'oro, ma vecchi problemi. I tiri in porta sono
stati statisticamente tre: uno di Piccoli bloccato da Vasquez,
una punizione a lato di Viola e una conclusione di Prati,
coraggiosa ma alta.
Forse ai tifosi (che si lamentano sul web) è mancato quello:
un pari con un Cagliari più coraggioso e più pericoloso li
avrebbe fatti sicuramente più contenti.
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