"La risposta dell'Unione Europea
ai dazi di Trump potrebbe servire a ridistribuire le risorse
derivanti dalle imposte doganali ai prodotti Usa alle aziende
che esportano su quel mercato e sono colpite in maniera
tangibile". E' l'ipotesi avanzata dal presidente del Consorzio
del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi, che all'ANSA parla di un
ripristino dei "premi all'esportazione".
"Abbiamo bisogno di riequilibrare un mercato - aggiunge - per
esempio sono 35mila le tonnellate di Pecorino Romano, Parmigiano
Reggiano e Grana Padano sul mercato americano per un fatturato
di 450 milioni di euro che salgono a 500 milioni di euro con
altri formaggi che da domani mattina vengono tassati al 20%. Di
fatto l'amministrazione americana dovrebbe incamerare 100
milioni di euro. Se questi 100 milioni di euro ricadono
totalmente sugli esportatori, verrebbero a mancare sulla filiera
ma se, invece, l'Ue riconosce questi 100 milioni in termini di
premio all'esportazione alle aziende - si parla di 2-3 euro al
chilo - allora si riequilibrerebbe il tutto".
"Ovviamente stiamo parlando di ipotesi su un problema che
riguarda tutto il mondo perché Trump ieri ha dichiarato guerra
commerciale a tutto il mondo e ora bisogna anche cercare di
reagire - osserva Maoddi - perché tra le soluzioni c'è anche
quello di ripartire il costo tra produttore, esportatore e
azienda o consumatore finali".
"Ma per ora c'è molta incertezza perché non si sa come
interverranno i dazi, se saranno generalizzati o se ci saranno
dei codici doganali colpiti e altri esenti. Abbiamo bisogno,
secondo me, di aspettare ancora 24-48 ore per capire quello che
poi sarà realmente", conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA