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Ucciso a Carnevale: appello della madre di Mameli,'Chi sa parli'

Ucciso a Carnevale: appello della madre di Mameli,'Chi sa parli'

Post sui social, 'chi non parla è complice'

ILBONO, 10 marzo 2025, 18:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Utilizza i social e in particolare la sua pagina Facebook per fare arrivare il suo appello dopo la morte del figlio. E' Simona Campus la madre di Marco Mameli, il ragazzo di Ilbono di 22 anni, ucciso otto giorni fa durante la festa di carnevale a Bari Sardo, in Ogliastra: "Chi sa qualcosa parli, con il vostro silenzio siete complici". Un post, pubblicato questo pomeriggio, verso le 16.30, per chiedere giustizia: "Vi supplico, abbiate coraggio" scrive la donna.
    Poche frasi per tentare di fare breccia sperando anche in chi ha visto qualcosa e per ora non si è ancora fatto avanti per fare emergere la verità. "Marco non c'è più e noi aspettiamo ancora. Aspettiamo qualcuno che era presente al Carnevale che ha visto qualcosa. Non siete voi i responsabili della morte di Marco ma siete i complici col vostro silenzio. Vi supplico, non abbiate paura. Fatevi avanti, parlate. Noi aspettiamo ancora.
    Marcolino vi aspetta ancora".
    A otto giorni dal delitto l'attesa la svolta nelle indagini non è arrivata. I familiari sono ancora in attesa di celebrare il funerale dell'operaio il cui corpo resta ancora a disposizione del medico legale per una serie di attività supplementari che non si sono ancora concluse dopo l'autopsia che ha confermato che Mameli è morto a causa di una serie di coltellate, almeno due, una delle quali fatale al cuore.
    Mentre gli agenti del commissariato di polizia di Tortolì stanno proseguendo a sentire alcune persone, soprattutto giovani, presenti alla festa di Carnevale, per ora l'unico a essersi fatto avanti è un giovane di Girasole, paese poco distante da quello dell'omicidio. Si è presentato nel commissariato di Tortolì nelle ore immediatamente successive al fatto di sangue, accompagnato dal suo avvocato, per rendere dichiarazioni spontanee. Davanti agli investigatori si è autoaccusato del ferimento di un amico di Mameli, dicendosi però completamente estraneo al delitto.
   

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