Un corteo silenzioso degli alunni delle scuole elementari e medie di Arzana, ciascuno con un fiore bianco in mano, per dire no alla violenza e per portare solidarietà alla famiglia di Pietro Roberto Fragata, il tabaccaio di 46 anni ucciso sabato mattina mentre in macchina andava al lavoro. L'abbraccio dei compagni è andato in particolare alla figlia della vittima, Greta, che frequenta la quinta elementare.
Il corteo è partito dalla scuola di piazza Roma e ha poi raggiunto la casa del tabaccaio, in via Firenze, dove ad attendere gli scolari c'erano la vedova, la piccola Greca e i due fratelli maggiorenni. Toccante il momento di abbracci e silenzi con i piccoli. "Abbiamo parlato con i bimbi di questo nuovo delitto - ha spiegato la maestra Marinella Farci - Con il nostro corteo abbiamo voluto che questo nuovo atto di violenza nel paese non cadesse nel vuoto. Questa manifestazione vuole essere una reazione alla violenza e un gesto di solidarietà alla famiglia, in particolare alla piccola Greca nostra alunna".
Sull'uscio la vedova di Fragata ha risposto alla testimonianza di affetto e vicinanza con l'offerta di un vassoio di caramelle. "Con questo gesto le maestre hanno provato a spiegare ai bambini la gravità dell'accaduto, perché possano dire no alla violenza ora e in futuro - ha dichiarato all'ANSA il sindaco Marco Melis, in prima fila nel corteo - Perchè è a loro che il paese guarda per ricominciare, finalmente, voltando pagina". Oggi Arzana darà anche l'ultimo saluto a Pietro Roberto Fragata: i funerali sono previsti alle 15.30 nella chiesa di San Giovanni Battista.
AUTOPSIA, 4 COLPI DI FUCILE. E' stato ucciso con quattro colpi di fucile cal. 12, lo ha accertato l'anatomopatologo Roberto Marcialis che ha effettuato l'autopsia. Un colpo lo ha raggiunto alla schiena, un altro al torace e due al viso.
L'autopsia si è conclusa ieri sera ed è durata quattro ore. Sarebbero tre, invece, i bossoli ritrovati dagli investigatori. Un fatto anomalo, secondo gli inquirenti, rispetto agli ultimi omicidi in Ogliastra dove quasi sempre non sono stati rinvenuti bossoli: l'ipotesi è che prima di sparare l'arma venga avvolta in sacchetti per raccogliere i bossoli. L'altro fatto anomalo è l'orario dell'esecuzione, avvenuta in pieno giorno quando il killer, o più di uno, poteva esser visto. Oltretutto all'indomani del blitz del Reparto operativo speciale Ros e dei Cacciatori di Sardegna che hanno setacciato il paese alla ricerca del superlatitante Attilio Cubeddu.
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