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In evidenza
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In collaborazione con Università di Bari
"La scienza deve essere usata per il
bene di tutti e non per arricchire pochi". È uno dei passaggi
della lectio magistralis tenuta agli studenti del dipartimento
di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell'Università
di Bari dal premio Nobel per la Chimica 2017, Jacques Dubochet.
In una sala gremita di centinaia di studenti e docenti e
salutato dal rettore Antonio Uricchio, Dubochet, professore
emerito dell'Università di Losanna in Svizzera, ha raccontato
con ironia la storia dei suoi studi e ricerche, dalla dislessia
infantile ai primi saggi pubblicati su ricerche scientifiche
internazionali fino al premio Nobel ricevuto con i colleghi
Joachim Frank e Richard Henderson, per i lavori svolti sulla
microscopia crioelettronica.
Durante la lezione, dal titolo "A Nobel Prize for electron
cryo-microscopy: how and what for", Dubochet ha alternato
momenti dall'alto contenuto tecnico e scientifico a messaggi
sull'importanza di investire sui giovani, sulla necessità di
"fare scienza con coscienza", ricordando che "la scienza è stata
uno dei più grandi successi d'Europa e bisogna continuare a
investire", per concludere con le note di "Imagine" di John
Lennon.
In collaborazione con Università di Bari
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