Stamattina una delegazione di azionisti della ex Banca popolare di Bari, ora Banca del Mezzogiorno, ha protestato davanti alla sede dell'istituto di credito, nel centro del capoluogo pugliese. Le associazioni AssoAzionisti Bpb e Comitato indipendente azionisti Bpb spiegano in una nota che "in grave violazione delle prerogative di circa 70mila soci, si è svolta oggi l'assemblea sociale di Banca del Mezzogiorno in modalità telematica, per l'approvazione del bilancio 2024". Il motivo della protesta è, dunque, l'impossibilità della "presenza fisica in assemblea" da parte dei soci.
"Non solo la Banca del Mezzogiorno ha praticamente interrotto tutte le interlocuzioni con i soci - proseguono le associazioni - ma oggi continua a pregiudicare gli azionisti impedendo anche la partecipazione all'assemblea sociale, evidentemente timorosa e spaventata dalle legittime proteste che potrebbero registrarsi". Giuseppe Carrieri e Saverio Daddario, in rappresentanza delle due associazioni, si riservano "di valutare le opportune azioni legali per l'impugnazione della odierna delibera assembleare, in ragione delle gravi violazioni dei diritti dei soci consumatesi con lo svolgimento dell'assemblea a porte chiuse", prendendo atto "del rifiuto a ricevere anche solo una delegazione degli azionisti, che con apposita richiesta scritta hanno chiesto di essere auditi".
"In merito alle dichiarazioni delle associazioni e dei comitati degli azionisti dell’ex Banca Popolare di Bari, BdM Banca precisa che la scelta di tenere l’assemblea ai sensi del decreto-Legge 27 dicembre 2024, n. 202 (dl Milleproroghe) convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, assicura le prerogative dei soci, garantendone la rappresentatività. Infatti, i soci che hanno ritenuto di esercitare il proprio diritto di voto, si sono espressi".
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