"Foggia diventi sito di interesse
nazionale, l'Italia deve aprire gli occhi su ciò che sta
succedendo in provincia di Foggia". E' quanto chiedono 50
associazioni che ieri si sono riunite in occasione
dell'appuntamento dal titolo 'L'abbandono illegale di rifiuti
nelle campagne del Foggiano: la Capitanata è la nuova terra dei
fuochi?'.
Stando ai dati forniti, dal 2006, in provincia di Foggia,
sono state sequestrate 618.170 tonnellate di rifiuti. Nello
stesso periodo, allargando il campo all'intera Puglia (Foggia
compresa), le inchieste sul traffico illecito di rifiuti sono
state 57 e hanno portato al sequestro di 6.529.849 tonnellate di
rifiuti, con 269 ordinanze di custodia cautelare, 754 persone
denunciate e 122 aziende coinvolte.
I numeri sono stati illustrati da Enrico Fontana,
responsabile dell'Osservatorio ambiente e legalità di
Legambiente. Presente anche monsignor Giorgio Ferretti,
arcivescovo della diocesi Foggia-Bovino, che ha "chiamato
cittadini, amministrazioni pubbliche, istituzioni, scuole,
associazioni e imprese" a "una grande alleanza per supportare lo
sforzo immane compiuto sul territorio da forze dell'ordine e
magistratura".
Maurizio di Bisceglie, responsabile della struttura di
oncologia medica integrata del policlinico di Foggia, ha
spiegato come "la mortalità per tumore cresca percentualmente in
modo assai rilevante nelle aree interessate da inquinamento. Il
forum ha redatto e condiviso una Carta dei valori e delle
proposte per chiedere alle istituzioni un'azione urgente e
coordinata contro l'abbandono illegale di rifiuti, il
rafforzamento della sorveglianza ambientale e l'impiego di
tecnologie avanzate (droni, fototrappole, satelliti) per il
monitoraggio del territorio.
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