"L'urlo dei tarantini: se ci
volete morti, sparateci": è la frase che campeggia su un grande
manifesto fatto affiggere in viale Magna Grecia a Taranto, quasi
all'angolo con Corso Italia, per protestare contro i decreti
cosiddetti salva-Ilva e richiamare l'attenzione sull'emergenza
ambientale e sanitaria. L'iniziativa è stata promossa
dall'associazione Genitori Tarantini e da altri movimenti.
"In 10 anni - è scritto ancora sul manifesto - 15 decreti dei
governi italiani contro Taranto". Nei giorni scorsi proprio i
genitori Tarantini avevano contestato l'emendamento, proposto
dai ministri Fitto e Urso, approvato in commissione Politiche
dell'Ue al Senato, in sede di conversione del decreto Salva
Infrazioni. La norma agevola la chiusura della procedura di
infrazione sull'impianto siderurgico di Taranto per la mancata
adozione delle misure necessarie a ridurre l'impatto ambientale
dello stabilimento. In occasione della scopertura del manifesto
i promotori hanno tenuto una conferenza stampa alla quale hanno
partecipato numerosi cittadini e attivisti, alcuni dei quali si
sono presentati bendati e con un bavaglio alla bocca e genitori
che hanno perso figli per malattie che ritengono legate
all'inquinamento. Un cittadino, Andrea, ha letto una lettera dai
toni duri contro la grande industria e il governo ("Sono nato
morto e non lo sapevo. Lo Stato mi ha condannato prima che io
nascessi, Ma lo Stato siamo anche noi, sono anche io. Vuoi
vedere che è anche colpa mia? Io, da tarantino, cosa faccio per
limitare tutto ciò?"). A seguire gli interventi di Virginia
Rondinelli del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e
Pensanti; Daniele Pichierri, che nei giorni scorsi ha discusso
la tesi magistrale in Giurisprudenza alla succursale di Taranto
dell'Università Aldo Moro di Bari dal titolo Caso ex Ilva, il
nesso di causalità killer, parlando della vicenda del piccolo
Lorenzo Zaratta morto di astrocitoma a soli 5 anni; Simona
Peluso, mamma di un bimbo di 11 anni, affetto da una malattia
rarissima, sempre in prima linea nelle manifestazioni
anti-inquinamento; il cantautore Mimmo Cavallo; e Massimo
Castellana, portavoce dell'associazione Genitori Tarantini
("Sono colpevole perchè tarantino, colpevole perchè la
Repubblica italiana non riconosce ai tarantini lo stesso
rispetto e la stessa dignità che si deve a ogni cittadino di
questo Stato").
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