Nell'agosto del 2010 in Salento una giovane scompare.
È Sarah Scazzi.
L'Italia intera rimane
sconvolta. Molte le ipotesi che si alterneranno durante i
quarantadue giorni di ricerca. Ipotesi che sveleranno segreti e
rancori, arrivando a costruire un incredibile reality show
dell'orrore e del grottesco. Avetrana, il paese dove tutto si
svolge, ne sarà un vero set a cielo aperto.
Sarah. La ragazza di Avetrana è la nuova docu-serie Sky
Original prodotta da Groenlandia e tratta dall'omonimo libro
scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni (Fandango Libri,
2020) che, in quattro puntate, ricostruisce tutta la vicenda non
solo dal punto di vista giudiziario ma anche mediatico,
concentrandosi sulla sua spettacolarizzazione.
Su Sky Documentaries dal 23 novembre alle 21.15, disponibile
anche on demand su NOW, la serie cerca di spiegare come Avetrana
rappresenti il caso che più di ogni altro ha canalizzato
l'attenzione mediatica creando un vero e proprio circo per il
quale non interessava più la ricerca della verità, quanto
sviscerare tutti gli aspetti più morbosi.
Il documentario, per la prima volta partendo da Avetrana, pone
un interrogativo che tocca tutti i casi di cronaca diventati
mediatici: quanto può influire un racconto che insegue il
macabro e il morboso nella ricerca della verità? Quanto può
influire una narrazione così "inquinata" anche nelle indagini
giudiziarie? Eppure è possibile che, senza quel peso mediatico,
ancora oggi Michele Misseri non avrebbe fatto ritrovare il corpo
di Sarah.
Scritto da Flavia Piccinni, Carmine Gazzanni, Matteo Billi e
Christian Letruria, per la regia di Christian Letruria, Sarah.
La ragazza di Avetrana è una riflessione su un caso che ha
ancora molti coni d'ombra
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