La sezione distaccata di Taranto della Corte d'Appello di Lecce ha dichiarato inammissibile, per carenza di documentazione, l'istanza di ricusazione presentata dall'ex assessore provinciale all'Ambiente Michele Conserva (Pd), uno dei 47 imputati del processo per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva, nei confronti del presidente della Corte d'Assise, Michele Petrangelo.
L'ordinanza è stata notificata agli avvocati Michele Rossetti e Laura Palomba, difensori di Conserva, che domani - secondo quanto apprende l'ANSA - riproporranno la richiesta di ricusazione presentando la documentazione mancante in occasione della prima udienza del processo. Prevista in aula la presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L'ente è tra le circa mille parti civili del processo.
L'ex assessore Conserva è accusato di concussione tentata e consumata a carico di due dirigenti della Provincia impegnati con il rilascio di autorizzazioni a favore del gruppo Riva. I suoi legali motivano la ricusazione con il ruolo di presidente svolto dal giudice Petrangelo nel collegio del tribunale del Riesame che nel dicembre del 2012 confermò gli arresti domiciliari a carico di Conserva, arrestato dai finanzieri il 26 novembre dello stesso anno in una inchiesta parallela.
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