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Fuochi d'Artificio, 4 bambini partigiani per la libertà

Fuochi d'Artificio, 4 bambini partigiani per la libertà

Serie Rai. Nicchiarelli, "Vorrei nonni e nipoti davanti la tv"

ROMA, 04 aprile 2025, 16:13

Redazione ANSA

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(di Nicoletta Tamberlich) 1944, Alpi piemontesi. Marta, Davide, Sara e Marco sono quattro amici tra i 12 e 13 anni che sognano la fine della guerra e il momento in cui potranno riabbracciare i genitori e i fratelli. Stanchi di essere trattati come bambini, quando scoprono che la loro età consente di evitare perquisizioni, decidono di aiutare in segreto i partigiani.
    Arriva in occasione degli 80 anni dalla Liberazione, dopo una lunga attesa, la miniserie Rai Fuochi d'Artificio della regista Susanna Nicchiarelli, pronta a debuttare in prima serata su Rai 1 il 15, 22 e 25 aprile, e presentata a Roma all'Auditorium Parco della Musica dove i primi due episodi sono stati proiettati in un'anteprima speciale, con in collegamento le scuole di oltre 30 città simbolo della Resistenza, nell'ambito dell'iniziativa "Viva l'Italia".
    Presenti la regista, la giovane protagonista Anna Losano, la partigiana Luciana Romoli, nome di battaglia 'Luce' staffetta classe 1930 ("senza la memoria del passato - ha detto agli studenti - non può esserci il futuro" quindi ha esortato i giovani a a "studiare, studiare, studiare, perchè la cultura ci rende tutti liberi"), grazie alla collaborazione dell'Anpi, e Andrea Bouchard, autore del romanzo (edito da Salani) da cui è tratta la serie. Alla conferenza stampa anche i produttori Domenico Procacci e Costanza Coldagelli, oltre agli attori Luca Charles Brucini, Carla Signoris (nella serie è la nonna della protagonista), Francesco Centorame, Carlotta Dosi e Lorenzo Enrico. Nicchiarelli racconta: "La prima volta che ho letto il libro l'ho fatto insieme con i miei figli e mio marito: piangevamo e ridevamo insieme. Marta è una pacifista, contraria alla guerra, e la mia idea è proprio celebrare la Resistenza come momento in cui abbiamo costruito la pace".
    Perchè questa serie? "Ho sentito che mancava un racconto cinematografico della Resistenza - ha spiegato la regista - il mio desiderio è che venga vista dalle diverse generazioni, nonni con nipoti, genitori con figli. Mancava un racconto popolare per immagini sulla Resistenza ed è importante che ci sia, perché la Resistenza è stato un modo per uscire dall'odio. Il sacrificio degli italiani ha permesso di costruire la pace".
    Fuochi d'artificio è una produzione Fandango - Matrioska in collaborazione con Rai Fiction, realizzata con il contributo del ministero della Cultura - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. La serie è disponibile in anteprima su RaiPlay dal 13 aprile.
    "Questa serie racconta come un gruppo di bambini che corrono in bicicletta, decidono di aiutare in segreto i partigiani con l'identità del fantomatico "Sandokan", il ribelle che mette in difficoltà i nazisti e i fascisti della valle e contribuiranno alla liberazione dai nazisti e dai fascisti" ha aggiunto Nicchiarelli, il cui film d'esordio, Cosmonauta, raccontava le difficoltà di crescita di giovani comunisti italiani durante la corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti.
    "Paradossalmente, in Italia mancano film e serie tv che raccontino la storia della Resistenza in modo accessibile a un pubblico più ampio - ha continuato la regista di Miss Marx - Ho pensato che questa fosse un'opportunità per farlo in maniera diretta e forte, attraverso gli occhi dei bambini".
    Fondamentale, a tal proposito, la destinazione a tutti i tipi di pubblico: "Marta è una pacifista, contraria alla guerra, e la mia idea è proprio celebrare la Resistenza come momento in cui abbiamo costruito la pace". Nicchiarelli spiega come ci sia stato anche "uno sguardo non violento, per esempio verso l'ufficiale nazista. Credo che l'umanità per il nemico ci renda umani: parlando con la partigiana Romoli lei diceva che se trovavano disertori tedeschi li proteggevano e uno, trovato su dei gradini a Roma, la prima cosa che le aveva mostrato erano le foto della famiglia. La Resistenza è stato un modo per uscire dall'odio". "Non c'è niente di epico nella guerra ma altrettanto è il massimo dell'epica perché si lotta per la libertà".
    Nel film c'è il potere della musica, che permette anche a chi è distante… di comunicare. Anna Losano che è di Pinerolo (Marta): "Per me è stata la mia prima esperienza e Susanna ci ha lasciati molto liberi". Carla Signoris: "Nella fiction sono la nonna di Marta, una persona in apparenza severa e dura, ma che in realtà ha paura per i nipoti e che è stata ferita dal nazi-fascismo, perché le hanno ammazzato un figlio".
   

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