(di Nicoletta Tamberlich)
1944, Alpi piemontesi. Marta, Davide,
Sara e Marco sono quattro amici tra i 12 e 13 anni che sognano
la fine della guerra e il momento in cui potranno riabbracciare
i genitori e i fratelli. Stanchi di essere trattati come
bambini, quando scoprono che la loro età consente di evitare
perquisizioni, decidono di aiutare in segreto i partigiani.
Arriva in occasione degli 80 anni dalla Liberazione, dopo una
lunga attesa, la miniserie Rai Fuochi d'Artificio della regista
Susanna Nicchiarelli, pronta a debuttare in prima serata su Rai
1 il 15, 22 e 25 aprile, e presentata a Roma all'Auditorium
Parco della Musica dove i primi due episodi sono stati
proiettati in un'anteprima speciale, con in collegamento le
scuole di oltre 30 città simbolo della Resistenza, nell'ambito
dell'iniziativa "Viva l'Italia".
Presenti la regista, la giovane protagonista Anna Losano, la
partigiana Luciana Romoli, nome di battaglia 'Luce' staffetta
classe 1930 ("senza la memoria del passato - ha detto agli
studenti - non può esserci il futuro" quindi ha esortato i
giovani a a "studiare, studiare, studiare, perchè la cultura ci
rende tutti liberi"), grazie alla collaborazione dell'Anpi, e
Andrea Bouchard, autore del romanzo (edito da Salani) da cui è
tratta la serie. Alla conferenza stampa anche i produttori
Domenico Procacci e Costanza Coldagelli, oltre agli attori Luca
Charles Brucini, Carla Signoris (nella serie è la nonna della
protagonista), Francesco Centorame, Carlotta Dosi e Lorenzo
Enrico. Nicchiarelli racconta: "La prima volta che ho letto il
libro l'ho fatto insieme con i miei figli e mio marito:
piangevamo e ridevamo insieme. Marta è una pacifista, contraria
alla guerra, e la mia idea è proprio celebrare la Resistenza
come momento in cui abbiamo costruito la pace".
Perchè questa serie? "Ho sentito che mancava un racconto
cinematografico della Resistenza - ha spiegato la regista - il
mio desiderio è che venga vista dalle diverse generazioni, nonni
con nipoti, genitori con figli. Mancava un racconto popolare per
immagini sulla Resistenza ed è importante che ci sia, perché la
Resistenza è stato un modo per uscire dall'odio. Il sacrificio
degli italiani ha permesso di costruire la pace".
Fuochi d'artificio è una produzione Fandango - Matrioska in
collaborazione con Rai Fiction, realizzata con il contributo del
ministero della Cultura - Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
La serie è disponibile in anteprima su RaiPlay dal 13 aprile.
"Questa serie racconta come un gruppo di bambini che corrono
in bicicletta, decidono di aiutare in segreto i partigiani con
l'identità del fantomatico "Sandokan", il ribelle che mette in
difficoltà i nazisti e i fascisti della valle e contribuiranno
alla liberazione dai nazisti e dai fascisti" ha aggiunto
Nicchiarelli, il cui film d'esordio, Cosmonauta, raccontava le
difficoltà di crescita di giovani comunisti italiani durante la
corsa allo spazio tra Unione Sovietica e Stati Uniti.
"Paradossalmente, in Italia mancano film e serie tv che
raccontino la storia della Resistenza in modo accessibile a un
pubblico più ampio - ha continuato la regista di Miss Marx - Ho
pensato che questa fosse un'opportunità per farlo in maniera
diretta e forte, attraverso gli occhi dei bambini".
Fondamentale, a tal proposito, la destinazione a tutti i tipi di
pubblico: "Marta è una pacifista, contraria alla guerra, e la
mia idea è proprio celebrare la Resistenza come momento in cui
abbiamo costruito la pace". Nicchiarelli spiega come ci sia
stato anche "uno sguardo non violento, per esempio verso
l'ufficiale nazista. Credo che l'umanità per il nemico ci renda
umani: parlando con la partigiana Romoli lei diceva che se
trovavano disertori tedeschi li proteggevano e uno, trovato su
dei gradini a Roma, la prima cosa che le aveva mostrato erano le
foto della famiglia. La Resistenza è stato un modo per uscire
dall'odio". "Non c'è niente di epico nella guerra ma altrettanto
è il massimo dell'epica perché si lotta per la libertà".
Nel film c'è il potere della musica, che permette anche a chi è
distante… di comunicare. Anna Losano che è di Pinerolo (Marta):
"Per me è stata la mia prima esperienza e Susanna ci ha lasciati
molto liberi". Carla Signoris: "Nella fiction sono la nonna di
Marta, una persona in apparenza severa e dura, ma che in realtà
ha paura per i nipoti e che è stata ferita dal nazi-fascismo,
perché le hanno ammazzato un figlio".
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