Crescita zero nel quarto trimestre
del 2024 per l'economia del Piemonte. Per quanto riguarda
l'intero anno, chiude in linea con la media nazionale (+0,42%
contro +0,45%), ma sotto le aspettative iniziali. Sono queste le
stime sul Pil del Piemonte fatte con il Pilnow, un modello di
valutazione dell'economia regionale elaborato dal Comitato
Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, in grado
di fornire indicazioni tempestive - quelle sul Pil annuale
regionale l'Istat le diffonde 12 mesi dopo - e affidabili: ad
esempio per il 2023 il modello Pilnow ha stimato una crescita
media annuale del +0,7% contro un consuntivo Istat del +0,6%.
Dopo un inizio promettente con il primo e secondo trimestre
che hanno registrato rispettivamente un +0,5% e +0,7%, la
crescita si è indebolita nel terzo trimestre e si è arrestata
nel quarto (-0,005%). La regione si confronta con la crisi del
settore auto e con una recessione tedesca persistente (-0,2%),
che influenza negativamente l'export piemontese, calato del 9%
verso la Germania. Il Pilnow del Piemonte ha un valore di 134,6
miliardi di euro a prezzi costanti del 2015; supera i livelli
del 2019, ma mancano ancora 7 miliardi per tornare al livello
del 2009.
Sull'economia del Piemonte pesa la crisi del settore
automobilistico, mentre cresce il turismo estero. IN aumento
l'occupazione, trainata dai settori del commercio, del turismo e
dei servizi. "La competitività economica e industriale del
Piemonte rimane comunque forte. Recenti indagini ci dicono che
siamo una delle regioni leader in Europa per l'attrazione di
investimenti esteri" osserva Mario Cavarero, vicepresidente del
Comitato Torino Finanza.
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