Le sculture di diciotto artisti
saranno esposte a Chieri (Torino) in una mostra diffusa d'arte
contemporanea "La materia parla. Sculture d'autore in dialogo
con la città", curata da Monica Trigona, dal 3 novembre fino al
7 gennaio 2024, in una contaminazione tra architetture classiche
e declinazioni artistiche contemporanee.
La mostra si collega a una tradizione che qualifica Chieri e
la accredita come una città attenta alle suggestioni dell'arte
contemporanea. Una visione che si è rafforzata negli anni con la
scelta di valorizzare la Fiber Art, espressione artistica del
Tessile, altro elemento caratterizzante il territorio. Questa
corrente artistica, dalla dimensione internazionale, prende a
prestito le tecniche dei tessitori utilizzandole in maniera del
tutto inedita e concettuale ed è animata da uno spirito
pionieristico nel processo di riuso dei materiali più svariati.
L'esposizione ora, in dialogo con la città, si connette
idealmente alle esperienze espositive della Fiber Art.
L'esposizione si propone infatti di indagare certe produzioni
plastiche, originali e personalissime, che dagli anni Ottanta
del secolo scorso sino ai giorni nostri hanno concorso allo
sviluppo della multiforme espressione contemporanea attribuendo
grande importanza all'elemento profondo e primario che è
sostanza del proprio linguaggio: la materia.
Gli artisti di cui sono esposte le opere sono Salvatore
Astore, Stefano Bonzano, Domenico Borrelli, Umberto Cavenago,
Giacinto Cerone, Carlo D'Oria, Piero Fogliati, Theo Gallino,
Gabriele Garbolino Rù, Paolo Grassino, Marco Mazzucconi, Aldo
Mondino, Diana Orving, Carlo Pasini, Antonio Riello e Silvano
Tessarollo. Sono due le opere antecedenti al quarantennio preso
in considerazione, di Maria Lai e di Umberto Mastroianni. I
luoghi sono la cappella dell'oratorio di San Filippo Neri, che
riapre al pubblico dopo un intervento di restauro conservativo
che l'ha riportata agli splendori originali, il sagrato della
Chiesa di San Filippo, il sagrato della Chiesa di San
Bernardino, la Cappella dell'Ospizio di Carità (Giovanni XXIII),
e l'Imbiancheria del Vajro.
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