Arriva a Torino, dal 16 ottobre al
5 dicembre, al Museo del Risorgimento la mostra "Nonostante il
lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella guerra di
liberazione 1943-1945" composta di fotografie, documenti e
videofilmati raccolti per illustrare e far conoscere una delle
vicende più complesse e dolorose della nostra storia nazionale.
L'esposizione è curata dal Procuratore generale militare
Marco De Paolis insieme al Comitato Scientifico presieduto e
coordinato dallo stesso De Paolis, con la collaborazione della
storica Isabella Insolvibile e di Paolo Pezzino, membro e
presidente del cda dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri.
"La mostra - spiega De Paolis - illustra le tappe del lungo
e doloroso percorso, di costruzione della Repubblica Italiana,
compiuto da decine di migliaia di civili e militari italiani,
che attraverso il proprio sacrificio hanno consentito di gettare
le basi per la costituzione del nostro attuale Stato
repubblicano e democratico".
Particolare attenzione è posta sui processi penali militari,
che la giustizia militare ha celebrato dal dopoguerra a oggi.
"Una mostra - aggiunge il generale - che, tra l'altro, ha
l'obiettivo di evitare che il passare del tempo e la sua
distanza dall'accadimento di quelle atrocità ne possa offuscare
la memoria".
Dal rinvenimento nel 1994 del cosiddetto 'armadio della
vergogna', contenente 695 fascicoli occultati sulle stragi
nazifasciste, il Procuratore Marco De Paolis diede inizio nel
2002 alla grande stagione processuale, conclusasi nel 2013, dei
processi ai criminali di guerra tedeschi.
"Quella dei crimini nazifascisti commessi in Italia e
all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani
nell'imminenza e dopo l'armistizio del '43, è una pagina tanto
importante quanto poco conosciuta nelle sue dimensioni e nelle
sue implicazioni - aggiungono Insovibile e Pezzino . Ci furono
70 mila vittime militari in Europa in circa 100 episodi. Oltre
un migliaio di vittime militari italiane in Italia. 650 mila
vittime delle deportazioni di internati militari italiani.
24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al
Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud".
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