Il rinascimento piemontese è al centro di una mostra al castello di Vinovo dedicata al cardinale Domenico della Rovere, appassionato di arte e finanziatore dello stesso castello e del duomo di Torino.
La storia del prelato, originario di Vinovo, viene ripercorsa fra documenti e dipinti in una rassegna visitabile dal 19 marzo al 22 giugno, patrocinata dal Comune di Vinovo, dalla Regione Piemonte e dalla Città metropolitana di Torino.
"Il rilancio di una delle più importanti dimore
rinascimentali del Piemonte - sottolineano il sindaco,
Gianfranco Guerrini, e gli assessori alla Cultura del Comune di
Vinovo, Maria Grazia Midollini, e della Regione Piemonte,
Vittoria Poggio - rientra nel programma di valorizzazione dei
beni architettonici e culturali di cui la Regione è
sostenitrice. Il Rinascimento piemontese fa parte di un corredo
culturale di cui l'Italia vanta un primato mondiale".
Costruito su disegno dell'architetto Baccio Pontelli, il
castello di Vinovo fu finanziato dal cardinale con l'invio da
Roma casse di argenti e preziosi. A lui si deve anche la
costruzione del Duomo di Torino, realizzato su progetto di Meo
del Caprina. Le fortune economiche e la carriera ecclesiastica
del nobile vinovese, spiega lo storico Ilario Manfredini,
curatore della mostra, ebbero importanti riverberi a Vinovo e in
tutti i luoghi in cui mise in campo il suo mecenatismo".
In mostra miniature e libri appartenuti al cardinale,
rappresentazioni rinascimentali del Piemonte, rievocazioni delle
figure di Domenico Della Rovere, Carlo VIII di Francia e Carlo
II di Savoia, documenti sulla costruzione dell'edificio.
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