"Non ci riporta indietro nostra
mamma e gli anni di sofferenza, ma credo sia giusto che la città
ricordi anche con questo simbolo". A parlare è Danilo D'Ingeo,
uno dei figli di Marisa Amato, vittima insieme a Erika Pioletti
della tragedia di piazza San Carlo, che questa mattina ha
partecipato insieme alla famiglia allo scoprimento della targa
in ricordo delle due donne. Due donne, ha aggiunto la figlia
della Amato, Viviana, "unite da un unico destino. Nulla ci farà
dimenticare quello che abbiamo sofferto e che hanno sofferto
loro ma questa targa resterà un simbolo per la città".
Alla cerimonia, nel quarto anniversario della tregedia, la
sindaca Chiara Appendino, che non ha preso la parola, e il
presidente del Consiglio comunale e della Commissione
Toponomastica, Francesco Sicari che ha invitato a "costruire una
memoria di quel giorno perché nulla venga mai dimenticato. La
Città con questa targa riconosce che in tutti noi è presente una
ferita, e potrebbe non bastare una vita per vederla guarita, ma
sono certo che ognuno di noi sarà capace di porre le giuste
medicazioni".
Anche per il presidente della Circoscrizione 1, Massimo
Guerrini "è importante ricordare perché le cause del disastro
sono state umane. L'inciviltà e il gesto folle di qualcuno - ha
detto - e una organizzazione carente hanno fatto esplodere la
miccia. Ciò che è successo poteva essere evitato; è giusto
quindi mantenere viva la memoria perché non accada più".
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