E' la regina dell'horror sullo
schermo in Italia e negli Usa, ma Barbara Steele ama parlare
della dolce vita degli anni trascorsi in Italia dove ha lavorato
con registi come Mario Bava, Riccardo Freda, Federico Fellini e
Mario Monicelli. E confessa che come regista avrebbe voluto fare
Medea "una donna consumata dall'ossessione e dall'amore al punto
da uccidere i figli. Ho visto la Medea di Pasolini, un
bellissimo film. Io adoravo Pasolini".
L'attrice ricorda con una punta di nostalgia la Roma degli
anni '60: "era un'esplosione di creatività e vitalità. E' stata
la parte migliore della mia vita e della mia carriera. Per me
era l'ombelico del mondo", racconta l'attrice britannica, classe
1937, icona del Tff. La sua immagine, con i capelli che coprono
metà del volto, campeggia nella locandina del Festival sui muri
di Torino. "Non ricordo il momento preciso in cui è stata
scattata. E' una foto strana, una metafora dei personaggi doppi
che ho interpretato, metà dark e metà virginali".
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