Un maresciallo dei carabinieri del Nil (nucleo ispettorato del lavoro) è stato condannato dal tribunale, a Torino, a sei mesi di reclusione con la condizionale per aver rivelato segreti d'ufficio.
Secondo l'accusa, rappresentata in aula dal pm Laura Longo,
l'uomo avrebbe avvisato la titolare di un pub di Collegno di
un'imminente ispezione, così che lei potesse mettersi in regola
con i contratti.
"Si è trattato di un malinteso", ribattono i
legali del militare, gli avvocati Roberto Borasio e Vittorio
Gromis di Trana, che annunciano ricorso in appello. "Il nostro
assistito - spiegano - ha avuto un breve colloquio con la donna,
preoccupata per alcune tensioni con i dipendenti, e le ha
consigliato di risolverli e di metterli in regola. Da lì è nato
l'equivoco. Ci sono state circostanze causali e sfortunate e un
ambiente di lavoro ostile".
Una prima ispezione, nel novembre 2014, non aveva accertato
irregolarità. La successiva, il mese dopo, aveva portato alla
scoperta di una lavoratrice in nero.
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