Non luogo a procedere per prescrizione: è la sentenza pronunciata a Torino dal giudice monocratico Roberto Arata nei confronti di Davide Vannoni, accusato di tentata truffa ai danni della Regione Piemonte per un contributo di 500 mila euro, ottenuto e poi revocato. Il patron della Stamina Foundation non era in aula. Il giudice Arata ha recepito l'impostazione dei difensori di Vannoni, Liborio Cataliotti e Pasquale Scrivo, secondo cui il tentativo di truffa ai danni della Regione Piemonte si sarebbe consumato nel 2007, all'atto della richiesta, e non nel 2008. Gli otto anni trascorsi hanno quindi fatto scattare la prescrizione del reato. "Questa sentenza - hanno dichiarato i due legali - non arriva inattesa. Eravamo convinti che il reato fosse ampiamente prescritto e che, comunque, Vannoni non avesse mai avuto intenzione di compiere alcun tentativo di truffa nei confronti della Regione Piemonte". Il pm Giancarlo Avenati Bassi aveva chiesto una condanna a due anni.
La vicenda
Tre anni tra piazze e tribunali, centinaia di ricorsi, manifestazioni e decine di riunioni di commissioni, da quelle parlamentari a quelle regionali e comunali. Ecco le tappe della vicenda del metodo basato sull'utilizzo a fini terapeutici di cellule staminali prelevate dal midollo osseo, bloccata con un decreto ministeriale:
- 28 SETTEMBRE 2011: viene sancito un accordo tra gli Spedali Civili di Brescia e Davide Vannoni per applicare il metodo Stamina in un laboratorio della struttura.
- OTTOBRE 2011-APRILE 2012: trattati 12 pazienti (4 bambini e 8 adulti).
- 12 MAGGIO 2012: l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) chiude il laboratorio degli Spedali Civili di Brescia per mancanza di autorizzazioni e rischi per la sicurezza dei pazienti.
- LUGLIO 2012: l'ordinanza dell'Aifa e' impugnata da Stamina Foundation e da alcuni genitori.
- AGOSTO 2012: il tribunale di Venezia impone agli Spedali di Brescia di continuare le cure con il metodo Stamina su di una piccola paziente. Almeno 30 famiglie ottengono le cure per via giudiziaria.
- MARZO 2013: emanato il 'decreto Balduzzi' che prevede la prosecuzione del trattamento per chi e' gia' in cura e la sperimentazione sul metodo con le regole dei trapianti.
- MAGGIO 2013: cambio di linea. Vengono stanziati con decreto 3 mln di euro per la sperimentazione clinica seguendo le regole utilizzate per i farmaci. Il coordinamento e' affidato all'Istituto superiore di sanita'. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nomina un comitato scientifico di esperti.
- 1 AGOSTO 2013: dopo diversi rinvii, Davide Vannoni consegna la metodica Stamina al comitato scientifico ottenendo garanzie di riservatezza. Intanto, numerosi altri ricorsi di malati sono accolti dai tribunali. - 29 AGOSTO 2013: parere negativo all'unanimita' del comitato scientifico sul metodo, per ''mancanza di basi scientifiche'' ed elementi di pericolosita' per i pazienti.
- 27 SETTEMBRE: Stamina Foundation deposita al Tar del Lazio il ricorso amministrativo per contestare la composizione della Commissione scientifica del Ministero della salute.
- 10 OTTOBRE 2013: il ministero della Salute blocca la sperimentazione, considerando il parere del Comitato scientifico e quello successivo dell'avvocatura dello Stato.
- 4 DICEMBRE 2013: il Tar del Lazio sospende il parere del comitato scientifico contrario alla sperimentazione, accogliendo dunque il ricorso di Davide Vannoni. Il ministero annuncia la nomina, a breve, di un nuovo comitato scientifico per la valutazione del metodo Stamina.
- 7 FEBBRAIO 2014 - Davide Vannoni viene rinviato a giudizio per tentata truffa.
- 10 GIUGNO2014 - Si riunisce per la prima volta il nuovo comitato di esperti presieduto da Michele Baccarani. I lavori dureranno 4 mesi.
- 24 AGOSTO 2014 - I Nas sequestrano le cellule staminali conservate agli Spedali Civili di Brescia, per impedire la prosecuzione di "attivita' delittuose".
- 2 OTTOBRE 2014 - Il comitato di esperti presieduto da Michele Baccarani boccia il metodo. Non esistono i presupposti per fare partire la sperimentazione scientifica del protocollo Stamina.
La sperimentazione viene bloccata con un decreto del ministro Lorenzin
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