Anche alcune famiglie dei pazienti
in cura con il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia
intendono costituirsi parte civile nel processo di cui si
celebra oggi a Torino l'udienza preliminare. La loro posizione,
precisano in una nota, non è contro Stamina: con questa azione
le famiglie intendono infatti "ribadire i diritti calpestati dei
malati e chiamare in causa, quale responsabile civile, l'azienda
Ospedaliera di Brescia affinché risponda del comportamento
tenuto nella vicenda".
"Ad oggi, con oltre 400 infusioni, non si sono avuti effetti
collaterali, ma quasi tutti i pazienti hanno avuto significativi
miglioramenti", sostengono le famiglie, secondo cui "il
sequestro delle cellule è avvenuto per impedire l'applicazione
di una legge italiana, la Balduzzi, e quindi contro i diritti
dei malati e di ogni cittadino italiano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA