"Secondo il Commissario Guido
Castelli che la ricostruzione post-sisma 2022 'procede spedita'.
Parole incoraggianti, peccato solo che, a distanza di due anni e
mezzo dalle scosse del 9 novembre 2022, a proposito del 'sisma
invisibile' non sembra mancare solo la velocità, ma anche la
volontà di intervenire sui molteplici e gravi danni a edifici
pubblici e privati (molti dei quali resi inagibili dal
terremoto) registrati nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino".
Lo scrive il vice presidente del Consiglio regionale Maurizio
Mangialardi (Pd) che lamenta un'inerzia negli interventi per il
sisma del 2022 con interventi che procedono a "passo di lumaca".
"Al momento, infatti, la struttura commissariale è riuscita
solamente a quantificare i danni, pari a 458 milioni di euro. -
osserva l'esponente dem - Ci sono voluti più di due anni per
fare questa ricognizione, per la quale se si fosse proceduti
spediti avrebbero potuto bastare poche settimane: eviterei
dunque toni trionfalistici". "Per più di due anni - attacca -
non è stato stanziato nemmeno un euro: solo di recente, sono
stati sottratti 90 milioni (pari ad un quinto dei danni
certificati) dalle risorse per il sisma 2016 in una imbarazzante
guerra tra poveri".
"Legittimamente i cittadini a distanza di due anni e mezzo
potrebbero aspettarsi non dico qualche opera finita, ma almeno
qualche cantiere. Nemmeno l'ombra", scrive ancora Mangialardi
che afferma: "quello che più mi preoccupa è l'assenza ad oggi di
qualsiasi tipo di progettazione. Il governo nazionale e la
Giunta regionale avrebbero dovuto mettere sin da subito le
risorse necessarie per mettere all'opera ingegneri e architetti
al fine di elaborare, pensare e mettere in campo concretamente i
progetti per la ricostruzione e la ripartenza".
"Almeno questo, dopo 30 mesi, è stato fatto? - chiede il vice
presidente del Consiglio regionale - Sembrerebbe di no, visto
che non giungono notizie di progetti o di imminente avvio dei
cantieri in nessuno delle centinaia di edifici interessanti".
Mangialardi porta l'esempio del "Duomo di Senigallia chiuso dal
9 novembre 2024 per i danni causati dal sisma, con caduta di
calcinacci e intonaco, nonché crepe nella cupola. Non c'è ancora
traccia, al momento, di un progetto strutturato per riparare
questi danni, per dare il via ai lavori né tantomeno un
cronoprogramma dei vari step".
"Appare temerario - prosegue il consigliere del Pd - parlare
di 'speditezza', velocità, in un contesto nel quale solo dopo
più di due anni qualcosa ha iniziato a muoversi solo grazie alle
pressanti e continue richieste dell'opposizione in Consiglio
regionale nei confronti del Presidente Acquaroli (che ha
mantenuto un atteggiamento di totale inerzia) e dei parlamentari
del Pd nei confronti del Governo Meloni". "Servirebbe,
piuttosto, una maggiore umiltà e un maggiore interesse per le
dolorose vicende umane di tanti cittadini - conclude - che non
sanno quando potranno tornare nelle proprie case, nonché un
maggiore impegno per una ricostruzione degli edifici pubblici
che è ancora al palo".
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