"Apprezziamo lo sforzo fatto dai
parlamentari Patrizia Terzoni (Movimento Cinque Stelle) e Tullio
Patassini (Lega) di presentare un emendamento nel cosiddetto
Decreto Genova che, di fatto, riprende le proposte avanzate, nei
mesi scorsi, dalla Regione Marche, dagli Ordini professionali,
dai sindacati, da Legambiente, Anci e Symbola riguardanti le
piccole difformità edilizie che hanno rallentato e, nella
stragrande maggioranza dei casi, impedito, fino a oggi, la
ricostruzione leggera dei privati". Lo afferma in una nota
l'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche Angelo
Sciapichetti. "Così come abbiamo sempre sostenuto, in ogni sede
(da un anno e mezzo a questa parte, non ultimo nell'audizione
congiunta alla Camera delle Commissioni Ambiente e
Infrastrutture della settimana scorsa) - aggiunge -, è
necessario, per il terremoto del centro Italia, non un condono
tombale, come quello che scandalosamente la maggioranza di
governo ha previsto per Ischia, ma l'applicazione di una buona
dose di buonsenso per fare in modo che chi ha aperto, senza
permesso, magari qualche decennio fa, una porta, una finestra,
un divisorio per necessità familiari, non venga considerato alla
pari di chi ha costruito una casa abusiva o di chi ha
trasformato un capanno attrezzi in un appartamento. Non si
tratta, quindi, di condono - insiste Sciapichetti -, ma di una
piccola sanatoria. Se l'emendamento venisse approvato, entro
pochi mesi potrebbero partire i lavori in molti edifici e
consentire il rientro nelle proprie abitazioni di migliaia di
cittadini. Sempre nell'ottica di una collaborazione costruttiva,
non possiamo però esimerci dallo stigmatizzare la gravità della
decisione di estromettere i presidenti delle Regioni e in parte
i sindaci che portavano la voce del territorio su tutte le
scelte relative alle opere da realizzare e al loro
finanziamento. Riteniamo questo sia un provvedimento inutile -
conclude l'assessore -, dannoso e neocentralista che va nella
direzione opposta di quella sempre sbandierata dalla maggioranza
di Governo".
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