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25 aprile, restaurati monumenti Jesi in memoria della Resistenza

25 aprile, restaurati monumenti Jesi in memoria della Resistenza

Oggi deposte le corone in omaggio ai martiri, domani corteo

JESI, 24 aprile 2025, 18:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Monumenti ai Caduti e ai partigiani finalmente restaurati, a Jesi (Ancona), per celebrare domani, 25 aprile, l'80esimo anniversario della Liberazione, in un programma che contempla, tra l'altro, la messa al campo presso i giardini pubblici (ore 10.30), e il corteo con partenza all'Arco Clementino e arrivo in Piazza Indipendenza dove vi sarà l'onore ai caduti e gli interventi istituzionali.
    Come da tradizione, alla vigilia della ricorrenza, sono state deposte le corone di alloro nei luoghi della memoria della città, a cominciare da Via delle Orfane dove è stata ripulita la lapide commemorativa per i partigiani Armando Magnani e Primo Panti, qui fucilati da un plotone fascista l'8 e il 9 febbraio del 1944. Attorno alla lapide sono ancora ben evidenti i fori dei colpi di fucile sparati per eliminare i due partigiani.
    Armando Magnani, 52 anni, di Belvedere Ostrense dove faceva l'elettricista, venne arrestato in quanto trovato in possesso di armi e fucilato la mattina dell'8 febbraio: il suo corpo restò abbandonato sul luogo dell'esecuzione fino alle sera. Il pomeriggio seguente, nello stesso luogo, venne fucilato Primo Panti, muratore jesino trentenne catturato in un rastrellamento a Staffolo.
    La sistemazione della lapide per i due giovani trucidati "era una cosa giusta da fare, l'abbiamo fatta", fa sapere il sindaco Lorenzo Fiordelmondo. "Si tratta di una testimonianza autentica di grande valore storico e politico. Il ricordo delle tante giovani vite andate perse in Italia, nella nostra epoca più buia".
    Sempre per l'anniversario della Liberazione, è stato ripulito il Monumento ai Caduti dei giardini pubblici, ed è stata ripristinata la staccionata attorno al cippo di via Montecappone che ricorda i martiri del XX Giugno, i 7 giovani uccisi dai nazifascisti il 20 giugno 1944: Armando e Luigi Angeloni, Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, Mario Saveri, Enzo Carboni e Calogero Grasceffo.
   

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