Monumenti ai Caduti e ai partigiani
finalmente restaurati, a Jesi (Ancona), per celebrare domani, 25
aprile, l'80esimo anniversario della Liberazione, in un
programma che contempla, tra l'altro, la messa al campo presso i
giardini pubblici (ore 10.30), e il corteo con partenza all'Arco
Clementino e arrivo in Piazza Indipendenza dove vi sarà l'onore
ai caduti e gli interventi istituzionali.
Come da tradizione, alla vigilia della ricorrenza, sono state
deposte le corone di alloro nei luoghi della memoria della
città, a cominciare da Via delle Orfane dove è stata ripulita la
lapide commemorativa per i partigiani Armando Magnani e Primo
Panti, qui fucilati da un plotone fascista l'8 e il 9 febbraio
del 1944. Attorno alla lapide sono ancora ben evidenti i fori
dei colpi di fucile sparati per eliminare i due partigiani.
Armando Magnani, 52 anni, di Belvedere Ostrense dove faceva
l'elettricista, venne arrestato in quanto trovato in possesso di
armi e fucilato la mattina dell'8 febbraio: il suo corpo restò
abbandonato sul luogo dell'esecuzione fino alle sera. Il
pomeriggio seguente, nello stesso luogo, venne fucilato Primo
Panti, muratore jesino trentenne catturato in un rastrellamento
a Staffolo.
La sistemazione della lapide per i due giovani trucidati "era
una cosa giusta da fare, l'abbiamo fatta", fa sapere il sindaco
Lorenzo Fiordelmondo. "Si tratta di una testimonianza autentica
di grande valore storico e politico. Il ricordo delle tante
giovani vite andate perse in Italia, nella nostra epoca più
buia".
Sempre per l'anniversario della Liberazione, è stato ripulito
il Monumento ai Caduti dei giardini pubblici, ed è stata
ripristinata la staccionata attorno al cippo di via Montecappone
che ricorda i martiri del XX Giugno, i 7 giovani uccisi dai
nazifascisti il 20 giugno 1944: Armando e Luigi Angeloni,
Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, Mario Saveri, Enzo
Carboni e Calogero Grasceffo.
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