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Atim, Pd 'Acquaroli responsabile, ora abrogare l'Agenzia'

Atim, Pd 'Acquaroli responsabile, ora abrogare l'Agenzia'

"Fallimento della giunta. 12 milioni gestiti senza controlli"

ANCONA, 08 aprile 2025, 20:23

Redazione ANSA

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Nella passata gestione dell'Agenzia per il Turismo e l'Internazionalizzazione Marche (Atim), tra luglio 2022 e luglio 2024, sono circa "200 i decreti interessati dalle criticità evidenziate dalla Commissione, che ammontano a circa 345 perché in alcuni decreti c'era più di una criticità".
    Dopo le risultanze della Commissione regionale interna sull'operato di Atim, che ha rilevato una "diffusa approssimazione nella gestione amministrativa", il Gruppo consiliare Pd torna all'attacco: ribadisce la proposta di revocare la legge istitutiva dell'Atim presentata a gennaio 2024 e chiede che venga discussa in Consiglio già dalla prossima seduta del 15 aprile. I dem sostengono la responsabilità del presidente Francesco Acquaroli nella vicenda Atim che è un "suo braccio operativo" e chiedono di nuovo un passo indietro del governatore dalla delega del Turismo.
    Sin dall'istituzione di Atim, i dem ne avevano sottolineato l'inutilità oltre a paventare il rischio di una sovrapposizione operativa con le strutture regionali nel settore turismo e di una sostanziale perdita di controllo dell'attività. Sulla base anche delle considerazioni della Corte dei Conti, il Gruppo Pd ribadisce che tutto ciò si è poi concretizzato. La capogruppo Casini porta ad esempio il numero di decreti in cui sono state riscontrate criticità mentre il consigliere Fabrizio Cesetti allarga il discorso: "l'Atim è stata fortemente voluta da Acquaroli", precisa, e sono state "bypassate le regole che disciplinano l'attività della pubblica amministrazione: una diffusa violazione delle regole di legalità, trasparenza, economicità ed efficacia"; altra contestazione riguarda le "risorse trasferite dalla Regione ad Atim senza la necessaria finalizzazione, di cui poteva disporre come voleva in un'anarchia totale". Da qui la richiesta di sopprimere l'Atim in una proposta di legge di cui è primo firmatario Cesetti che ironizza: "Atim ha avuto l'onore di tre trasmissioni di Report".
    "l'Atim - attacca Casini - è la punta dell'iceberg del fallimento di Acquaroli del suo modo di governare".
    I dem denunciano poi una carenza di controllo su Atim da parte delle strutture regionali e della giunta: "il tentativo, attraverso la costituzione della commissione di scaricare l'intera responsabilità a semplici problematiche di carattere amministrativo, - afferma Romano Carancini - è fumo negli occhi dei cittadini: c'è una chiara responsabilità politica e amministrativa rispetto alla vicenda, anche in relazione al tipo di commissione costituita che omette alcuni atti: è lacunosa dal punto di vista dei contenuti e in conflitto di interessi. Come è possibile che i componenti della commissione siano coloro che avrebbero dovuto effettuare la vigilanza ex articolo 5 comma secondo della legge 13 del 2004?". Tra le carenze, Carancini cita il rapporto Atim-Aeroitalia per quanto riguarda il contratto di promozione e marketing da 750mila euro al centro ora anche di una causa civile.
    La Commissione, rimarca Micaela Vitri, "ha messo nero su bianco che Atim è il braccio operativo di Acquaroli"; i decreti dell'ex dg Marco Bruschini venivano "redatti e approvati secondo gli indirizzi della giunta". Un'attività, aggiunge Vitri citando la Corte dei Conti, fatta di un "coacervo inestricabile di atti" che ha portato ad "affidi diretti a pioggia per 12 milioni, di cui un terzo a società romane"; molti atti "hanno prodotto effetti nonostante l'eventuale vizio di annullabilità".
    Il consigliere Antonio Mastrovincenzo ricorda come la proposta di legge per revocare l'Atim sia ancora ferma: lui stesso ha chiesto tre volte di metterla all'ordine del giorno: "esigiamo che venga discussa nella prossima seduta". La capogruppo Casini ha chiesto di inserire la pdl subito dopo le interrogazioni.
    "Per tre anni e un mese non è stato nominato un responsabile per la trasparenza e l'anticorruzione", chiosa il consigliere Renato Claudio Minardi che snocciola le irregolarità riscontrate negli atti di Atim tra cui "la mancanza del certificato di regolare esecuzione nell'85% degli affidi esaminati".
    Altre criticità le segnala la consigliera Manuela Bora: dalla carenza di personale dell'Atim "scatola vuota" alla "gestione in autonomia di 12 milioni di euro da parte dell'ex dg scelto dalla filiera romana". "I marchigiani meritano più rispetto: -attacca - mentre aumentano le liste d'attesa, non si riesce a pagare gli asili, 12 milioni di euro pubblici assegnati ad un'agenzia con gravi criticità su gestione e modalità di spesa". Nelle osservazioni mosse da quattro anni, sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale Maurizio Mangialardi, il Gruppo Pd è stato "predittivo rispetto a ciò che è accaduto"; "Acquaroli lasci la delega. Il controllo su Atim non c'era e non ci sarebbe stato. Non è una svista ma una scelta politica che il presidente ha voluto tramite i soggetti che voleva controllare e lo ha fatto".
   

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