Scendono di altre 20 unità gli
esuberi tra gli impiegati, esattamente nelle funzioni regionali,
passando da 295 a 275 esuberi, nell'ambito della vertenza Beko
Europe. Questa l'unica novità sostanziale emersa al termine
dell'incontro odierno del tavolo tecnico tra i rappresentanti
della newco turco/americana e i sindacati di categoria Fim,
Fiom, Uilm e Ugl, nazionali e regionali, svoltosi nella sede del
ministero delle Imprese e Made in Italy. "La situazione della
trattativa è nel complesso molto difficile", il commento
unitario dei sindacati. Entrando nello specifico dei vari nodi,
Beko ha dichiarato di aver dato incarico a Sernet per la ricerca
di un investitore a Siena; il Governo invece non si è detto
ancora pronto ad acquisire lo stabilimento, pur comunicando di
essere avanti nel percorso.
"Per noi è fondamentale non solo costruire un percorso credibile
di reindustrializzazione, ma anche garantire la continuità
occupazionale". Sugli esuberi degli impiegati sono state
recuperate venti postazioni nelle funzioni regionali, mentre
sulla ricerca e sviluppo non è stato fatto alcun passo in
avanti. "Resta quindi un forte dissenso, che abbiamo chiesto sia
oggetto di un intervento da parte del Governo verso la casa
madre. Il Governo si è impegnato ad intervenire anche presso la
casa madre". Per quanto concerne le questioni ancora aperte
sugli altri stabilimenti, è ancora in valutazione la
assegnazione a Comunanza di una nuova produzione; a Cassinetta
c'è l'impegno a mantenere l'attuale assetto produttivo sul
freddo; per Melano a Fabriano (Ancona) è in studio un nuovo
prodotto. Infine si è iniziato a discutere anche degli strumenti
da utilizzare. "Come sindacato abbiamo chiesto di ricorrere ad
ammortizzatori sociali conservativi e ad altre opzioni
volontarie come il part time, nonché ad uscite incentivate
finalizzate alla pensione o comunque volontarie, utili in ogni
modo a scongiurare i licenziamenti unilaterali. Abbiamo ricevuto
una disponibilità di principio da parte aziendale, benché sia
ancora tutto da verificare il percorso effettivamente
praticabile". Le parti si ritroveranno il 25 marzo prossimo e
per "poter davvero sperare in un'intesa", ci sono questi nodi da
risolvere.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA