Non solo musica, il Rossini Opera
Festival ha aderito all'Agenda 2030 con azioni per fronteggiare
i cambiamenti climatici e nel sui Bilancio sociale ha adottate
delle linee di politica economica, sociale e ambientale. Lo ha
detto il direttore generale del Rof Cristian Della Chiara,
durante il terzo e ultimo dei Rossini Talks, momenti di
approfondimento intorno al festival.
"Dallo scorso anno - ha spiegato della Chiara - siamo
festival ecosostenibile con la certificazione
Ecoevents/Legambiente. La nostra prima azione è stata di dotare
di borracce per l'acqua le circa 600 persone che lavorano ndl
festival. In questo modo abbiamo ridotto nel 2022 del 50% le
bottigliette di plastica, puntiamo al 100% per quest'anno. E poi
raccolta differenziata dei rifiuti in tutti i luoghi di lavoro e
spettacolo, uso di prodotti a km zero per il food & beverage,
valutazione degli impatti, condivisione della scelta green con
tutti gli stakeholder, tracciabilità. Nel 2023 si punta tra
l'altro ad incrementare la mobilità elettrica e la
digitalizzazione". Una scelta che il pubblico del Rof ha
mostrato di apprezzare, secondo un questionario distribuito nel
2022 agli spettatori.
Oltre alla sostenibilità economica, il festival è impegnato
nel sociale: "abbiamo iniziative con le scuole, con il carcere,
torneremo a fare attività nelle Rsa, che avevamo interrotto per
la pandemia. Puntiamo sulla formazione - ha sottolineato Della
Chiara - per artisti e per i mestieri tecnici del teatro.
Abbiamo una collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di
Urbino. Senza dimenticare l'Accademia Rossiniana, un corso di
specializzazione per giovani cantanti e anche da quest'anno
l'esperienza dei Salons Rossini, concerti diffusi in vari centri
della provincia di Pesaro Urbino, un modo per far conoscere al
pubblico internazionale del festival i nostri borghi e per far
conoscere al territorio il rigore e la qualità del Rof".
Al talk ha partecipato da remoto anche l'ex ministro
dell'Istruzione Patrizio Bianchi. "Iniziative come queste - ha
osservato - servono a festival, eventi culturali, ma anche
aziende o amministrazioni a collocarsi in un modo che si è
aperto ed è sempre più ampio. In questo quadro ci sono le Città
Alfa, le grandi città dove c'è tutto, e le Città Apocalisse, che
sono in caduta libera. Ma ci sono anche città medie che sono
riuscite a diventare un punto di riferimento a livello mondiale:
Salisburgo è una una, ma anche Pesaro ce l'ha fatta. Città
vivibili e belle".
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