"Un'opera di misericordia nel senso del Giubileo indetto da Papa Francesco per il 2016". Anche una start up è 'misericordia', se crea lavoro giovanile in una zona montana a rischio spopolamento, e pesantemente colpita dalla crisi dell'industria. Il vescovo di Fabriano mons. Giancarlo Vecerrica l'ha detto presenziando al debutto pubblico di Happennines ('It Happens in Appennines'), una cooperativa di servizi culturali e turistici nata a Sassoferrato, comune di 7 mila abitanti, per offrire servizi innovativi nella gestione dei musei, delle mostre e delle informazioni turistiche del territorio. L'hanno fondata quattro amici del posto fra i 27 e i 31 anni, Marco Caverni, Gabriele Costantini, Sara Paolucci e Giorgia Rinaldi, mettendo insieme competenze professionali che vanno dalla conoscenza delle lingue e dell'archeologia al marketing territoriale, per contribuire a creare ''forme innovative di economia del territorio''. La start up è stata assistita dall'incubatore CultLab-Spin off di impresa culturale, gestito dalle Università di Macerata e Urbino, e dalla Meccano per conto dei Gal (Gruppi di azione locale) delle Marche, con fondi del Piano di sviluppo rurale, in accordo con il progetto Distretto Culturale Evoluto regionale. Dopo una selezione attivata dal Comune di Sassoferrato con procedure di evidenza pubblica, Happenines si è aggiudicata la gestione dei musei della cittadina: Parco archeologico, Museo delle Tradizioni popolari, Raccolta Perottiana, Incisori marchigiani, Mam's-Galleria civica d'arte contemporanea "G. B. Salvi", Area archeologica di Sentinum, e del Centro di informazioni turistiche Iat. ''Finora - racconta Marco Caverni - la gestione dei musei era di tipo amatoriale, imperniata sulla Pro loco. Adesso diventerà strutturata, con orari di apertura più ampi e certi per i singoli musei, ed eventi che facciano da traino per i visitatori''. Il format del progetto poi è applicabile in tutti i centri dell'Appennino, e ci sono già contatti in corso. In fondo, osserva Caverni, due master alle spalle, ''non abbiamo inventato niente di così sbalorditivo, ma nelle Marche, l'idea di una start up applicata al settore turistico-culturale fatica ancora ad affermarsi. Noi abbiamo trovato un'amministrazione comunale sensibile''.
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