I lavori di ristrutturazione al
Tribunale di Pavia sono fermi da troppo tempo e questo preoccupa
non poco la magistratura pavese. E' il quadro emerso oggi
dall'incontro con il Consiglio Giudiziario di Milano, svoltosi
al Collegio Borromeo di Pavia.
La Procura pavese si segnala per l'intensa attività di indagine,
ma se non verranno rimesse in funzione tutte le aule presenti
nel palazzo di giustizia il ritmo dei processi non potrà
aumentare,
"Ci siamo attivati per rinnovare i fondi stanziati anni fa,
pari a quasi 5 milioni di euro per gli interventi di
ristrutturazione - ha sottolineato il procuratore Fabio
Napoleone -. Il Provveditorato alle opere pubbliche ha dato
incarico a un'azienda di iniziare, ma i lavori si sono fermati.
Noi non abbiamo potere di intervento diretto. E' il
Provveditorato alle opere pubbliche che ci deve pensare. Ma il
Provveditorato, come ha spiegato il presidente della Corte
d'Appello, nel Nord Italia soffre per una carenza di personale
di circa il 50 per cento e sostiene che, in tali condizioni, non
è possibile seguire le opere, che nel nostro caso andrebbero in
parte anche riprogettate. Quindi ci troviamo in una situazione
di stallo, che possiamo solo denunciare agli organi superiori e
al Ministero a cui abbiamo scritto moltissime volte.
Se avessimo più aule potremmo accelerare la celebrazione dei
processi. Non a caso le udienze per il caso della rivolta nel
carcere di Pavia sono state ospitate alla Sala dell'Annunciata,
fuori dal Tribunale. Si era parlato anche dell'aula della
Questura. Ma la giustizia deve avere i suoi luoghi".
"Il palazzo soffre anche per un cattivo funzionamento degli
impianti di riscaldamento e condizionamento - ha aggiunto
Guglielmo Leo presidente del Tribunale Pavia -. La facciata, di
pregio storico, dovrebbe essere ristrutturata. Abbiamo chiuse le
stanze di cancelleria nel dipartimento penale, dopo che sono
state allagate dai condizionatori d'aria. Servirebbe una
fortissima volontà organizzativa nell'affrontare questi
problemi; ci ha molto preoccupato l'atteggiamento di resa che
abbiamo riscontrato da parte del Provveditorato, nell'ultimo
incontro avuto".
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