"Questa non è una panchina per
riposare: è invece un luogo per pensare, rimotivarsi e
realizzare quella che la famiglia Regeni chiama la 'memoria
attiva' di Giulio". Così Alberto Lolli, rettore del Collegio
Borromeo di Pavia, ha presentato oggi pomeriggio la panchina
gialla inaugurata in ricordo di Giulio Regeni. Un'iniziativa per
chiedere verità e giustizia per lo studente ucciso in Egitto nel
2016 all'età di 28 anni.
Giulio, dottorando in Economia dell'Università di Cambridge,
era in quel momento impegnato in una tesi in politica economica.
La panchina gialla che lo ricorda è stata collocata negli
Horti dello storico Collegio universitario pavese. "Si trova in
prossimità della sezione del Borromeo dedicata a dottorandi,
specializzandi e masteristi - ha ricordato il rettore Lolli -.
Ci sentiamo molto vicini alla famiglia di Giulio: è la prima
volta che ci incontriamo di persona, da remoto l'abbiamo fatto
molte volte. Giulio è uno di noi. In un'ora così buia per il
mondo, a rischiararci è la luce irradiata dai ragazzi come
Giulio".
Presenti alla cerimonia i genitori di Giulio, Paola e
Claudio Regeni. "Grazie al Collegio Borromeo e a Pavia, una
delle città che ci hanno manifestato più vicinanza e solidarietà
- ha sottolineato Paola Regeni -. La prima panchina gialla
dedicata a Giulio era stata inaugurata in Sardegna".
"A Pavia ci troviamo bene - ha aggiunto Claudio Regeni -. Tra
l'altro qui siamo diventati amici con la famiglia di Andy
Rocchelli (il fotoreporter pavese di 30 anni ucciso nel Donbass
nel 2014)". È intervenuta anche Alessandra Ballerini, legale
della famiglia Regeni, che ha presentato il suo libro "La vita
ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi". Rivolgendosi
ai tanti studenti presenti all'inaugurazione della panchina
gialla in memoria di Giulio Regeni, l'avvocato Ballerini ha
detto loro: "Siete un ottimo anticorpo contro il virus
dell'odio".
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