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La Procura generale, 'Vallanzasca deve rimanere in carcere'

La Procura generale, 'Vallanzasca deve rimanere in carcere'

La difesa chiede i domiciliari: 'Sta male, serve una perizia'

MILANO, 22 maggio 2023, 10:47

Redazione ANSA

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La Procura generale di Milano nell'udienza di stamani davanti alla Sorveglianza si è opposta alla richiesta della difesa di Renato Vallanzasca di differimento pena, con detenzione domiciliare in una struttura adatta, per motivi di salute. Mentre i legali, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, che hanno già depositato documentazione medica, hanno chiesto ai giudici che venga almeno effettuata una perizia medico legale per poi arrivare a differire la pena.
    Secondo il sostituto pg di Milano Maria Saracino, le condizioni del 73enne, ex protagonista della mala milanese degli anni '70 e '80 e che ha già trascorso oltre 50 anni da detenuto, non sono incompatibili col carcere e non ci sarebbe una struttura adeguata dove collocarlo. I legali, invece, avevano già prodotto una consulenza medico legale firmata da due neurologi, tra cui il professore Stefano Zago, per dimostrare che Vallanzasca da almeno 4 anni soffre di un decadimento cognitivo. E hanno chiesto ai giudici (presidente D'Elia, relatore Rossi e due esperti) che venga effettuato un accertamento medico legale sul punto. Il Tribunale si è riservato e deciderà nei prossimi giorni. Vallanzasca, detenuto a Bollate, era presente in aula.
    Intanto, nelle scorse settimane sempre i giudici della Sorveglianza hanno concesso di nuovo al 73enne di usufruire dei permessi premio in una comunità. Permessi che nei mesi scorsi gli erano stati negati. E' attesa per i prossimi giorni anche la decisione del Tribunale milanese su una richiesta della Procura di applicare altri 6 mesi di isolamento diurno all'ex boss della Comasina sulla base di un nuovo calcolo sul cumulo di pene che deve scontare. Sugli atti che lo riguardano Vallanzasca, condannato anche per omicidi, ha indicato il "fine pena mai".
   
   

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