Dal 9 aprile al 30
novembre, il MuSa (Museo di Salò) dedica alla figura
dell'artista e scenografo Daniele Lievi (1954-1990) la mostra
Carte Segrete, Teatro, Visioni, ideata dal fratello Cesare Lievi
e curata da Bianca Simoni. Con la mostra il MuSa riapre al
pubblico le sue sale dopo la chiusura invernale e importanti
interventi di ripristino degli spazi.
A trent'anni dalla sua prematura scomparsa, la mostra -
spiegano il Comune di Salò e il Musa - ripercorre attraverso più
di 150 opere la parabola creativa e il talento visionario di
Daniele Lievi e ne documenta in modo ampio ed esaustivo la
produzione, dalle sue Carte Segrete: centinaia di disegni
conservati in una sorta di diario personale fino ai materiali
relativi alla sua attività di scenografo per il teatro, svolta
insieme al fratello regista.
"Il percorso espositivo immaginato per Salò - sottolinea
Cesare Lievi, fratello dell'artista, regista teatrale -
evidenzia l'intreccio estremamente fecondo tra l'attività
artistica di Daniele Lievi, la sua operosità di pittore e
grafico culminante nelle cosiddette Carte Segrete, e quella di
scenografo attivo tra la fine degli anni Settanta e per tutti
gli anni Ottanta nei teatri italiani ed europei".
Definiti dalla stampa tedesca Zauberer des Gardasee (i maghi
del lago di Garda), Daniele e Cesare Lievi firmarono tra il 1979
e il 1990 più di venti spettacoli tra l'Italia, l'Austria, la
Germania e la Svizzera.
Carte Segrete, Teatro. Visioni - spiega il MuSa - racconta il
percorso artistico di Daniele Lievi, dalle prime sperimentazioni
teatrali a Gargnano con il Teatro dell'Acqua fino ai successi
nei grandi teatri di Basilea, Francoforte, Amburgo, Berlino,
Vienna e Milano; le opere esposte rivelano il dialogo e la
tensione costanti e continui tra foglio e spazio, l'intrecciarsi
tra la fantasia segreta e pura della sua immaginazione e la
concretezza della realizzazione scenica, tra il sogno racchiuso
nei disegni delle Carte Segrete e quanto di esso rimane nella
sua trasposizione teatrale.
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