La Lombardia Film Commission e il Comune di Milano sono stati ammessi come parti civili per l'eventuale risarcimento danni nel processo milanese a carico dell'imprenditore Francesco Barachetti per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano (Milano), acquistato dalla Fondazione Lfc, partecipata dalla Regione Lombardia e dal Comune, e con la quale sarebbero stati drenati, per l'accusa, 800mila euro di fondi pubblici.
I giudici della settima penale (Malatesta-Fiorentini-Clemente) nella prima udienza del processo (presente in aula anche Barachetti) hanno accolto le richieste di costituzione di parte civile del Comune, col legale Marco Dal Toso, e di Lfc, rappresentata dall'avvocato Andrea Puccio, che hanno chiesto di entrare nel procedimento per ottenere risarcimenti per danni patrimoniali e non patrimoniali per la contestazione di peculato.
Non ha chiesto di essere parte civile, invece, la Regione Lombardia e non era rappresentato in aula nemmeno il Ministero dell'Economia (Barachetti, oltre che di concorso in peculato, è accusato anche di reati tributari). Lfc e il Comune chiederanno di essere parti civili anche nel processo con rito abbreviato, che inizierà il 21 aprile davanti al gup Guido Salvini, a carico dell'ex presidente di Lfc Alberto Di Rubba, anche revisore contabile della Lega in Parlamento, così come Andrea Manzoni, anche lui imputato e ai domiciliari, come Di Rubba e Barachetti.
I giudici oggi hanno detto no alla richiesta di videoriprese in aula, presentata da alcuni cronisti, per evitare la "spettacolarizzazione" del processo e il "condizionamento" dei testimoni. Nell'inchiesta dell'aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi si sta scavando, intanto, anche su presunti fondi neri per la Lega raccolti dai contabili.
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