È stato interrogato in procura a
Genova dal pm Walter Cotugno l'amministratore delegato di Moby
Achille Onorato. L'imprenditore, figlio di Vincenzo Onorato, è
indagato nell'ambito dell'inchiesta sui biglietti dei traghetti
regalati a ufficiali della capitaneria, ma per lui non è stata
chiesta alcuna misura. Il manager, accusato di corruzione, si è
presentato in procura con l'avvocato Pasquale Pantano e non ha
risposto alle domande degli inquirenti
Domani mattina, invece, continueranno gli interrogatori
preventivi davanti alla giudice Silvia Carpanini per gli
indagati per cui la procura ha chiesto le misure cautelari (2
arresti domiciliari e 11 interdittive). Nelle scorse settimane
già altri indagati erano stati sentiti e avevano sostenuto che i
biglietti gratis erano solo "un'usanza comune a tutte le
compagnie", una sorta di omaggio che nulla avrebbe a che fare
con la corruzione. Gli interrogatori finiranno il 30 aprile, poi
la giudice con un unico provvedimento deciderà se accogliere o
meno le richieste di misura cautelare.
Secondo l'impianto accusatorio, le navi della società erano
prive dei requisiti fissati dalla normativa internazionale in
materia ambientale: alcuni componenti dei motori principali e
dei diesel generatori di corrente sarebbero stati manomessi o
sostituiti con pezzi di ricambio non originali e, quindi, non
conformi alle norme, che sarebbero state aggirate con
attestazioni fasulle riportate sui registri o attraverso la
contraffazione dei segni di autenticazione di competenza delle
autorità pubbliche. La procura nelle scorse settimane aveva
chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di tre traghetti per
un valore di oltre 64 milioni.
Da questo primo filone è nata una seconda tranche di
inchiesta che vede coinvolte una quarantina di persone tra
magistrati, forze dell'ordine e alti funzionari delle
Prefetture, che avrebbero beneficiato dei biglietti gratis per
la Sardegna e la Sicilia.
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