Patteggeranno in otto, con pene
comprese tra un anno e quattro mesi e un anno, nell'ambito
dell'indagine sui bilanci della ex Provincia di Genova e poi
della Città metropolitana fatti passare in attivo quando non lo
erano. A concordare la pena sono stati due ex segretari
generali, quattro tecnici e due revisori dei conti. Gli altri
nove imputati non hanno scelto riti ordinari e il prossimo 14
aprile il giudice deciderà sui rinvii a giudizio. Secondo
l'accusa, sostenuta dalla pm Sabrina Monteverde, i bilanci dal
2014 al 2018 sarebbero stati "gonfiati", per un totale di 23
milioni.
L'inchiesta era nata dopo un esposto presentato dall'allora
sindaco Marco Bucci alla Corte dei conti. I giudici contabili
hanno poi trasmesso gli atti ai pubblici ministeri che si
occupano dei reati contro la pubblica amministrazione.
Al centro dell'inchiesta di procura e guardia di finanza ci
sono le aliquote delle imposte sulle assicurazioni contro la
responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a
motore. In pratica, secondo l'ipotesi accusatoria, queste
imposte sarebbero state messe a bilancio in base al valore
teorico dell'introito (basandosi sul numero dei veicoli
immatricolati in tutta la provincia di Genova) e non in base ai
veicoli realmente assicurati. In questa maniera il bilancio
sarebbe così risultato in attivo e non in passivo. Dopo la
trasmissione degli atti dalla Corte dei conti in procura era
stato aperto un fascicolo e Bucci era stato sentito come
testimone. Il sindaco aveva portato una cartellina con tutta la
documentazione che aveva usato per preparare l'esposto. I 17
sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe
Sciacchitano, Massimo Boggio, Pietro Bogliolo, Antonio Rubino,
Paolo Costa e Luca Rinaldi.
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