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Duemila talee di posidonia per il Parco delle Cinque Terre

Duemila talee di posidonia per il Parco delle Cinque Terre

Saranno installate a Monterosso su 100 m2 di fondali

LA SPEZIA, 12 giugno 2024, 12:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Duemila talee di posidonia oceanica su cento metri quadri di fondali dell'Area marina protetta delle Cinque Terre. Al via il progetto "Green Sea" di ricostituzione delle praterie sottomarine di Monterosso al Mare, grandi produttrici di ossigeno e argine contro l'erosione costiera. La tecnica di riforestazione che sarà adottata nell'ambito della collaborazione tra International school for scientific diving e Università di Genova prende spunto dall'ingegneria terrestre e prevede il posizionamento di stuoie biodegradabili, costituite da reti in fibra di cocco, su cui vengono ancorate manualmente le piante scalzate dalle mareggiate o dall'attività umana. "La tecnica di riforestazione che prenderà avvio nelle prossime settimane alle Cinque Terre è stata ideata da ISSD e prevede una serie di azioni che sono state già sperimentate con successo in altri siti in Liguria, Toscana e Sardegna", spiega Stefano Acunto, direttore di ISSD .
    A causa di ancoraggi, acquacoltura, pesca a strascico, posa di cavi e condutture sottomarine, ma anche alterazioni ambientali e riscaldamento globale, le praterie di posidonia stanno subendo un forte degrado strutturale in tutto il Mediterraneo. "Ogni metro quadrato in più di posidonia sul nostro fondale marino - dichiara Donatella Bianchi, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre - è una boccata di ossigeno, per la biodiversità ma anche per l'economia e lo sviluppo sostenibile".
   

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