"Siamo stufe di farci ammazzare, e
siamo stufe delle lacrime di coccodrillo e dell'ipocrisia della
destra che ci governa. Mentre gli uomini continuano ad uccidere,
la Regione pensa di risolvere il problema proponendo corsi di
difesa personale per le donne, in una logica da Far West,
utilizzando il maxi schermo su piazza De Ferrari per ricordare
Giulia Cecchettin e installando una sedia rossa in Consiglio
regionale. Se si vuole affrontare questa enorme piaga serve meno
ipocrisia e un piano di soluzioni mirate". Così la consigliera
regionale della Lista Sansa Selena Candia che nel sottolineare
l'ipocrisia delle "soluzioni" individuate dalla destra, anticipa
la presentazione di una mozione comune, con proposte mirate, che
verrà portata in Consiglio regionale, in Consiglio comunale con
la consigliera Rossoverde Francesca Ghio, e nei Consigli
municipali del Centro Est, del Medio Ponente del Levante con i
consiglieri municipali Francesca Coppola, Sara Tassara e Lorenzo
Garzarelli.
"Nella nostra mozione chiederemo l'educazione all'affettività
obbligatoria nelle scuole, più soldi ai centri antiviolenza, un
lavoro di cura condiviso, uno stato sociale che ci aiuti per
davvero e stipendi in linea con quegli degli uomini, perché
l'indipendenza delle donne passa anche dall'indipendenza
economica - spiegano Candia, Ghio, Coppola, Tassara e Garzarelli
-. Regione Liguria per adesso non ha mai considerato queste
proposte e si è limitata a trasferire le (poche) risorse statali
previste per consultori e centri antiviolenza, senza prevedere
investimenti extra".
"Il problema della violenza di genere è un problema maschile:
combattere questa violenza non può essere una lotta solo delle
donne - concludono Candia, Ghio, Coppola, Tassara e Garzarelli
-. Mobilitiamoci tutti insieme: solo così possiamo sradicare la
cultura patriarcale di controllo sul corpo e sulla vita delle
donne, che ancora oggi domina la nostra società".
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