"In questi giorni la Direzione di Wartsila Italia ha presentato i piani industriali relativi alle divisioni Italiana e Corporation relativi allo stabilimento Triestino. Neanche una parola è stata spesa sulle sedi di Genova, Napoli e Taranto. Questo atteggiamento è fortemente preoccupante e risulta anche irrispettoso nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori del sito. Spesso il silenzio è peggio del non dire". Lo denuncia in una nota la Fiom Cgil di Genova.
"Le organizzazioni sindacali di categoria hanno chiesto un incontro alla Direzione aziendale per confrontarsi sul futuro della base di Genova e sugli investimenti che la Corporation approverà per il futuro di Wartsila. In mancanza di risposte certe su un piano industriale che deve confermare la strategicità del sito genovese, la Fiom Cgil organizzerà forme di protesta a tutela della base genovese e dei 126 posti di lavoro".
"Da parte della Direzione Italia di Wartsila nell'incontro con le organizzazioni sindacali sono arrivate zero certezze su tutti gli stabilimenti italiani compreso quello di Genova e questo ci preoccupa molto. Si è parlato di produzione di motori possibile fino a marzo '23 se venisse garantito lo sblocco delle consegne per i motori di Fincantieri da produrre e consegnare ma poi cosa succederà? In questo momento di buia incertezza, la base di Genova, così come le altre in italia, hanno bisogno di capire le reali intenzioni dell'azienda non a parole, ma con progetti, programmi e investimenti in grado di dare gli strumenti per affrontare un presente, a detta dell'azienda, roseo, ma soprattutto ad attrezzarci per le sfide future, garantendo e sviluppando l'occupazione". Lo afferma in una nota Fabio Carbonaro della segreteria regionale FIM Cisl Liguria
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