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Rocca, liste attesa? Cup unico e stop a centri non collaborativi

Rocca, liste attesa? Cup unico e stop a centri non collaborativi

Lazio pioniere, 'prescrizioni inappropriate costano 76 milioni'

ROMA, 05 aprile 2025, 14:06

Redazione ANSA

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"Quello delle liste d'attesa è un problema di sistema e per essere affrontato richiede l'analisi di un intero territorio: questa è stata la nostra priorità. E ancora prima del decreto Schillaci abbiamo creato il Cup unico che include i privati accreditati. Ai diciassette centri che rifiutavano di mettere a disposizione le agende, i contratti non sono stati rinnovati». Lo ha detto Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, (definita virtuosa dal ministro Schillaci in merito alle liste d'attesa), in un'intervista al Il Sole 24 Ore.
    E sulle falle delle risorse ha aggiunto: «Molti adempimenti tecnici noi li avevamo anticipati e questo ci consente di apparire come i più performanti: essere partiti dalla lettura del bisogno per rispondere con appropriatezza e tempestività alle mancanze significa anche spendere bene i soldi. Metterli sulle liste senza sapere dove intervenire, significa gettarli in un buco nero. Noi oggi diamo indicazioni precise e monitoriamo in tempo reale. Un lavoro che nel passato non si era voluto fare, ma per governare la spesa devo conoscere il sistema nel suo complesso. Tassello fondamentale e non negoziabile della legge Schillaci: altrimenti si rischia di far crescere ulteriormente la domanda".
    "L' inappropriatezza prescrittiva genera cattiva spesa. A fronte di prescrizioni da parte dei medici di famiglia che in un anno mi costano 76 milioni, occorrono linee guida chiare.
    Parliamo di un sistema complesso dove ogni tassello è legato all'altro. Questi temi vanno affrontati insieme", ha osservato poi Rocca. "I soldi servono ma il punto è cominciare a fare buona spesa. Quei 76 milioni di prescrizioni inappropriate possono andare su liste d'attesa e servizi. Poi è chiaro che con una popolazione che invecchia i bisogni crescono e le risorse ci vogliono. Non solo: man mano che le liste d'attesa saranno abbattute, recupereremo nel pubblico anche chi oggi va nel privato puro. Ciò significa che anche l'effetto elimina-code della legge Schillaci attraverso il Recup dispiegherà i suoi pieni benefici a medio termine".
    E sul tema del personale e delle agende chiuse ha aggiunto: "Con le 14mila assunzioni che completeremo entro l'anno noi abbiamo aumentato di quasi il 20% il personale: anche in questo caso il piano è stato redatto una volta analizzata la domanda.
    Quanto alle agende chiuse, sono inaccettabili: ai miei Dg dico che una volta impiegato tutto il personale la ricetta non è bloccare le liste ma chiedere soluzioni alla Regione".
   

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