È stato riaperto il 1 marzo,
nell'appartamento di Palazzo Primoli, in via Zanardelli a Roma,
il Museo Mario Praz, dedicato al celebre anglista, critico e
saggista che lì visse dal 1969 fino alla sua morte nel 1982.
La casa-museo racchiude decenni di appassionato collezionismo
e ne riflette gusti e inclinazioni: dall'amore per il periodo
napoleonico all'interesse per l'arredamento d'interni e per gli
oggetti d'uso dello stesso periodo, che insieme formano e ci
riportano concretamente il gusto di un'epoca, alla profonda cura
per il dettaglio visibile nell'accurata scelta della posizione
di ogni oggetto, sulla base di rispondenze non solo estetiche ma
anche culturali e intellettuali.
"Oggi aggiungiamo un altro piccolo ma prezioso tassello al
nostro patrimonio culturale, la casa museo di Mario Praz, arguto
critico letterario e anglista - dichiara il ministro della
Cultura, Gennaro Sangiuliano che ha inaugurato la riapertura
dopo i restauri - Le case spesso riflettono i caratteri
personali e intellettuali dei loro abitanti.
Mi piace ricordare l'anticonformismo di Praz, la sua posizione di osservatore distaccato, propria del conservatore, che lo portò ad una critica aspra del Sessantotto".
L'operazione è stata possibile grazie all'intervento della
direzione generale musei del ministero della Cultura, guidata da
Massimo Osanna, che in questa fase riveste anche il ruolo di
direttore avocante della direzione musei statali della Città di
Roma, di cui il museo fa parte. "Riapre al pubblico un luogo di
particolare suggestione che ci racconta un'importante
personalità della cultura italiana ed europea. Grazie ai
restauri appena conclusi, alle nuove assegnazioni di personale
dedicato e agli ulteriori finanziamenti stanziati, questa
casa-museo si candida a meta imprescindibile nei percorsi di
visita nel cuore di Roma, anche nell'ottica di un'importante
diversificazione dell'offerta culturale" commenta Osanna.
Il Museo aprirà al pubblico il 2 marzo, per il momento, in
forma promozionale, l'ingresso sarà gratuito. Durante il periodo
di chiusura temporanea, il MiC ha curato approfonditi restauri
coordinati dalla direttrice del museo, Francesca Condò.
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