La Procura di Roma ha chiesto la
condanna a 6 anni per il patron di Malagrotta, Manlio Cerroni,
per l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al
traffico dei rifiuti. "Siamo in presenza di un sistema che sta
con un piede e mezzo nel 416 bis, l'associazione di stampo
mafioso nel quale omertà, controllo del territorio e istituzioni
erano funzionali a mantenere il potere del gruppo", ha detto il
pm Alberto Galanti che ha sollecitato anche una condanna a 5
anni per l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi e per
Francesco Rando, amministratore unico di molte imprese
riconducibili a Cerroni. Due anni sono stati chiesti per Luca
Fegatelli, già dirigente dell'Area Rifiuti della Regione Lazio,
quattro per Giuseppe Sicignano, già supervisore delle attività
operative condotte presso gli impianti di Cecchina e 2 per
Raniero De Filippis, all'epoca responsabile del Dipartimento del
territorio della Regione Lazio. Chiesta l'assoluzione per Piero
Giovi, socio di imprese e storico collaboratore di Cerroni.
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