Dopo aver chiuso la terza trance di indagine su Mafia Capitale, la procura di Roma ha chiesto altri 24 rinvii a giudizio. Fra gli indagati, Salvatore Buzzi, ras delle cooperative già sotto processo nell'ambito del filone principiale dell'inchiesta, l'ex capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio e l'ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon.
"Abbiamo segnalato la evidente lesione del diritto di difesa". Questo uno dei passaggi della lettera firmata dagli avvocati di Francesco D'Ausilio, l'ex capogruppo Pd in Campidoglio oggi rimandato a giudizio nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, nella quale sottolineano di aver "appreso dagli organi di stampa e dalle TV nazionali che per il nostro assistito era stato chiesto il rinvio a giudizio". "Inutile dire - si legge nel documento inviato al procuratore capo Giuseppe Pignatone - che, se non si fosse trattato di un assistito intelligente e comprensivo non sarebbe stato facile spiegare perché notizie così rilevanti possano giungere alla conoscenza di milioni di persone prima che il difensore ne sia a conoscenza. Per non dire dell'amara sorpresa di atti immessi senza alcun avviso in un fascicolo (per la copia del quale bisogna spendere 54.000 euro) che per le sue dimensioni è impossibile controllare". È importante - concludono gli avvocati Armando e Clara Veneto - che il procuratore "intervenga per porre rimedio all'ormai dilagante modalità extra vagantes di far notizia ai cittadini dei processi che li riguardano; e per regolamentare l'introduzione postuma di atti in un fascicolo destinato a contenere la documentazione della storia investigativa".
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