E' stato il comune più occidentale
del Friuli, Sacile, a ospitare quest'anno le celebrazioni della
48/a edizione della Fieste de Patrie dal Friûl con cui si sono
ricordati i 948 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale
friulano, fondato il 3 aprile 1077.
Organizzata da Comune di Sacile, Regione Friuli Venezia
Giulia e Agenzia regionale per la lingua friulana, la ricorrenza
è cominciata con l'alzabandiera della bandiera del Friuli,
seguita da una funzione religiosa e una cerimonia civile.
"Sacile nel 1366 - ha sottolineato il presidente del Fvg,
Massimiliano Fedriga, in un videomessaggio - fu teatro
dell'approvazione della Costituzione della Patria del Friuli.
Una delle più alte espressioni di autonomia istituzionale in
Europa. Da quel momento la nostra terra visse, per oltre tre
secoli, un periodo di unità e coesione. Il Patriarcato fu anche
esempio di pluralità e convivenza. Al fianco della lingua
friulana, si garantiva rispetto e tutela alle lingue culture
delle comunità slovene e germanofone. Un modello di pluralismo
che oggi, in un'Europa che cerca nuovi equilibri, resta un
riferimento importante". Secondo Fedriga, "celebrare la nostra
storia non significa rimanere ancorati al passato, ma rinnovare
l'impegno a trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza
delle proprie radici. Il Fvg, grazie anche alla propria
autonomia speciale, ha saputo dimostrare che è possibile
coniugare autogoverno e responsabilità, identità e apertura,
tradizione e innovazione".
Tatjana Rojc (Pd), riporta una nota, ha fatto un appello
affinché si continui a coltivare lo studio delle lingue presenti
in regione. Per Isabella De Monte (Fi) è necessaria la ratifica
della Carta europea delle lingue minoritarie, attesa da oltre 20
anni. Emanuele Loperfido (Fdi), in previsione del ritorno alle
province, ha auspicato che siano in grado di essere snelle e di
ascoltare il territorio.
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