"Preoccupazione altissima per i
2.500 operatori, impiegati in Friuli Venezia Giulia nelle 32
strutture della sanità privata accreditata". A lanciare
l'allarme è la Cisl Fvg, che, assieme alla Fp Cisl, sta in
queste ore monitorando i possibili contraccolpi derivanti dalla
chiusura delle agende per le prestazioni in convenzione a
partire da domani.
"La situazione è davvero ad alto rischio sul duplice fronte:
quello dei lavoratori e quello dei servizi resi. Non è purtroppo
difficile prevedere che da una parte, con la diminuzione delle
entrate, le strutture del privato inizieranno a tagliare sul
personale; dall'altra parte assisteremo a un ulteriore collasso
della sanità pubblica, con un aggravamento delle liste
d'attesa", afferma in una nota la segretaria della Cisl Fvg,
Renata Della Ricca.
Una situazione, secondo il sindacato, con "impatti
pesantissimi se non si riuscirà a trovare velocemente una
soluzione che dia risposte ai cittadini e alle persone bisognose
di cure e ossigeno al sistema della sanità pubblica".
Per la Cisl Fvg, "l'auspicio è che si possa intavolare con
Regione e le strutture una concertazione utile a trovare qualche
forma di bilanciamento e soluzione". "Intanto - incalza Della
Ricca - dobbiamo tutti monitorare sulla garanzia delle cure".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA