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Zeno e il suo occhio scrutatore al Rossetti di Trieste

Zeno e il suo occhio scrutatore al Rossetti di Trieste

Debutto prima di una tournee nazionale

TRIESTE, 04 ottobre 2023, 13:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Francesco De Filippo) L'occhio scrutatore è proiettato sul sipario ancora chiuso; quando questo si apre, resta lì in alto, incastonato in un medaglione dove sfuma nelle immagini a corredo dello spettacolo per tutta la sua durata, e riapparire al termine. E' l'occhio che guarda dentro Zeno Cosini. Questi è il noto protagonista de "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo (al secolo Aron Hector Schmitz), la cui nuova produzione teatrale è andata in scena in prima ieri sera al Politeama Rossetti (dove resterà in replica fino all' 8 ottobre, poi parte una tournee nazionale).
    Zeno è interpretato da un molto bravo Alessandro Haber, intorno al quale ruota l'intero spettacolo. Fumando una sigaretta dietro l'altra l'eroe sveviano ripercorre da una poltrona a lato del palcoscenico, la propria esistenza nel tradizionale lungo percorso psicanalitico, mentre questa si svolge al centro della ribalta. Spesso interloquisce con il Sé giovane che sta recitando, o gli suggerisce il tono della battuta. Sullo sfondo di un proscenio grigio/nero dell'elegante scenografia, gli altri dieci (bravi) attori restano immobili seduti spalle (o fianco) al pubblico, vivificandosi soltanto quando è il loro momento di entrare in scena. Ricompare in conclusione (l'occhio) a sovrastare Zeno con il bastone a centro scena alle ultime battute sugli ordigni, in vista (forse) di una nuova civiltà dopo la catastrofe.
    Sincero e inatteso, dopo gli applausi, il saluto di Haber al pubblico e a Trieste.
    A cento anni dalla pubblicazione del romanzo, la nuova produzione de "La coscienza di Zeno" - regia di Paolo Valerio - è realizzata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (diretto da Paolo Valerio) e da Goldenart Production. Seguiranno altri lavori su Joyce e Saba, grandi autori radicati a Trieste.
   
   

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