"La politica di Trump è diversa
da quella di tutti i suoi predecessori e di conseguenza sono
cambiate le nostre relazioni con gli Stati Uniti. Sono gli Stati
Uniti che hanno scelto di essere aggressivi sul piano
commerciale per cercare di colpirci, non l'Europa. L'Unione
europea non vuole scontri con gli Usa, finora anzi ha mostrato
grande serietà e pragmatismo, ma non possiamo nemmeno stare a
guardare". Lo scrive l'europarlamentare Flavio Tosi (Forza
Italia-Ppe).
"E un modo poco intelligente di agire perché fa male a tutti,
ma in particolare proprio agli Stati Uniti. Infatti, la guerra
commerciale che ha dichiarato al mondo, porterà tutti i Paesi da
lui sanzionati a compattarsi e dialogare tra loro per creare
nuovi mercati a danno proprio delle imprese statunitensi inoltre
i dazi, che non sono altro che una tassa, aumenteranno
l'inflazione in primis negli Usa, e portano a delle contromisure
da parte dei paesi colpiti. Tradotto: l'export Usa subirà un
danno ovunque", spiega Tosi.
"L'auspicio è gli Usa possano tornare sui loro passi e che
alla fine prevalga il buon senso, nel frattempo però l'Ue ha il
dovere di tutelare i propri cittadini e le proprie imprese.
Come? Con precise contromisure, dicevo, ma non solo, creando
accordi anche con nuovi mercati, la diversificazione delle
esportazioni infatti diventa fondamentale. Sul piano commerciale
i poteri sono della Commissione, l'Europa dunque parla a una
voce sola e ha la forza per farsi rispettare". In questo
contesto, conclude Tosi, "anche l'Italia con il nostro Ministro
degli Esteri Tajani sta già sviluppando azioni con Giappone,
India, Canada, Messico, Turchia, Arabia Saudita, Algeria, e
lavorando sul progetto della via del Cotone, un corridoio
economico logistico indo-mediterraneo verso il Pacifico",
conclude Tosi.
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