"Non ho mai chiamato fascista il
Movimento Cinque Stelle: ho espresso solo la mia posizione
sull'Ucraina e su Putin. Ma ora ti chiedo, è' fascista anche
Mattarella?", attacca Pina Picierno. E Gaetano Pedullà replica
acido: "Non ci provare a buttarla in caciara". Prosegue lo
scontro tra la vicepresidente dem del Parlamento europeo e
l'eurodeputato dei Cinque Stelle. Stavolta i due si sono
affrontati faccia a faccia in diretta Tv, nel corso della
trasmissione Generazione Europa di Renato Coen, su Sky tg 24.
Al di là delle accuse verbali, la visione dei due è apparsa
opposta: "Le cose ignobili dette da Pedullà - esordisce
l'eurodeputata dem - si commentano da sole. Ora il dibattito
torni su un piano civile e basta insulti. Ho solo fatto notare
che c'è una saldatura tra la destra eversiva di Trump e il
regime criminale di Putin. E che il M5s, sull'Ucraina e sulla
lotta di un popolo per la sua libertà, ha assunto le stesse
posizioni dei Patrioti, mentre noi socialisti ci siamo da subito
mobilitati contro l'aggressione russa".
"Noto - è la replica di Pedullà - che da parte di Picierno
non c'è ancora una visione diversa rispetto a quella sconfitta
dalla realtà. Faccio notare che, accostandomi a Orban, ci ha
dato dei fascisti e alla fine noi del M5s ci siamo stancati
degli insulti. Se pensa che noi abbiamo a che fare con Orban si
sbaglia di grosso. Noi vogliamo la pace che non si difende con
le armi. Prendiamo atto che la realtà è quella che avevamo
prefigurato 3 anni fa: dovevamo fare noi europei la trattativa,
non Trump e gli arabi. L'Ue ha scelto di essere parte integrante
del conflitto. E ancora non si rassegna all'errore. Quanto al Pd
ha votato con FdI a favore delle armi e non è certo di sinistra
vendere armi".
"Pedullà - è la controreplica di Picierno - dovrebbe capire
che sostenere la libertà di un popolo di difendersi e proteggere
la propria integrità territoriale è una battaglia di sinistra.
Questa sciocchezza di utilizzare la parola pace in modo
improprio, per invocare una resa unilaterale, è una vergogna.
Tutti vogliamo la pace, ma senza il sostegno di questo
Parlamento e di tutte le famiglie politiche europeiste,
l'Ucraina oggi sarebbe già stata spazzata via".
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