La commissione contro il
razzismo e l'intolleranza (Ecri), a quanto si apprende da fonti
dell'organo del Consiglio d'Europa, ha inviato il rapporto
sull'Italia alle autorità nazionali e ha inserito alla fine "il
punto di vista del governo" su quanto è affermato nel documento.
Inoltre ha preso in considerazione e inserito nel rapporto
stesso altri commenti delle autorità nazionali. L'Ecri non ha
specificato a quale dicastero ha inviato il rapporto,
sottolineando che il dialogo con le autorità nazionali è
"confidenziale".
Nelle sei pagine inviate da Roma sono commentate varie parti
del rapporto compreso il paragrafo, il novantunesimo, in cui
l'Ecri denuncia la profilazione razziale operata dalle forze
dell'ordine. I commenti delle autorità italiane non contengono
alcuna critica di questa denuncia. Tuttavia, commentando un
altro paragrafo, Roma scrive che "l'osservatorio per la
sicurezza contro gli atti discriminatori (che dipende dal
ministero dell'Interno) ha introdotto dal 2014 un focus
specifico", nell'ambito delle attività di formazione, sui rischi
connessi alla profilazione discriminatoria da parte delle forze
di polizia. Un'attività che ha l'obiettivo di accrescere la
consapevolezza delle conseguenze civili, penali e amministrative
di comportamenti non corretti da parte di pubblici ufficiali.
Dal 2021, osservano le autorità italiane, c'è anche una
formazione online disponibile nella piattaforma interforze
Sisfor.
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