BRUXELLES - Sophia "è una delle operazioni di maggior successo" dell'Ue e "tutti i ministri non solo hanno riconfermato la necessità vitale e fondamentale di mantenerla, ma anche di rafforzarla" in alcune delle sue aree di competenza. Così l'Alto rappresentante dell'Unione Federica Mogherini, al termine della riunione dei ministri della Difesa, a Bucarest.
Mogherini ha tuttavia sottolineato: "C'è ancora un aspetto che necessita una soluzione", riferendosi alla questione dei porti di sbarco per i migranti salvati dalle navi della missione. "E' una questione marginale, perché non fa parte del mandato della missione, e di portata limitata, visto che da luglio sono stati solo 106 i migranti soccorsi, ma su cui occorre trovare una soluzione comune". Ricordando che nel quadro di Sophia sono stati addestrati 325 guardacoste libici, e che la missione ha contribuito a ridurre dell'80% i flussi di migranti nel Mediterraneo centrale, Mogherini ha "invitato" i ministri a lavorare affinché la missione in scadenza il 31 marzo possa proseguire.
"Lavoreremo per trovare una soluzione affinché l'operazione Sophia possa proseguire. La missione è nata per la lotta ai trafficanti e questa è una delle cause profonde della migrazione" su cui continuare ad insistere, ha detto il ministro degli Esteri belga Didier Reynders arrivando alla riunione dei responsabili della Difesa europei a Bucarest, dove oggi si discute della missione, in scadenza il 31 marzo.
Il punto controverso da sciogliere sono i porti di sbarco dei migranti salvati in mare dalle navi dell'operazione, che l'attuale piano operativo prevede tutti in Italia, Paese che ospita ed ha il comando della missione.
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