In occasione dei cinquant'anni
dalla morte del critico e storico dell'arte bolognese Francesco
Arcangeli, avvenuta il 14 febbraio 1974, la mostra "Francesco
Arcangeli: le province dell'arte", curata da Marco Antonio
Bazzocchi e Filippo Milani negli spazi della Biblioteca
dell'Archiginnasio di Bologna, metterà in evidenza dal 15
novembre (l'inaugurazione alle 17) al 14 febbraio i temi
principali dell'avventura di questo straordinario intellettuale.
Una personalità capace di incarnare una complessa visione del
mondo, incidendo non solo sui critici d'arte suoi allievi, ma
anche su scrittori della sua generazione e di quelle successive,
come Bassani, Calvino, Pasolini, Testori.
"Francesco Arcangeli: le province dell'arte" mostra alcuni
dei documenti presenti nel Fondo archivistico e librario dei
fratelli Arcangeli, Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco,
conservato all'Archiginnasio a partire dal 2007 proprio per
volontà di Bianca. I documenti selezionati - hanno spiegato i
curatori - testimoniano non solo l'ampiezza degli interessi di
Arcangeli in ambito storico-artistico, ma anche in ambito
letterario, sottolineando il suo rapporto con la "provincia", in
particolare l'Emilia. La ricostruzione della sua ricerca porta a
sequenze cronologiche fondate sulla discontinuità (in anticipo
di anni sulle idee elaborate oggi da molti storici dell'arte):
l'Impressionismo francese viene messo in relazione con il
"naturalismo informale" di metà Novecento, per tornare poi allo
"spazio romantico" di primo Ottocento.
Il percorso espositivo è suddiviso in 10 bacheche, ognuna
dedicata ad un artista o a una corrente artistica, seguendo gli
snodi principali dello sviluppo del pensiero critico di
Arcangeli. Il filo conduttore tra le bacheche è il concetto di
"tramando" che caratterizza tutta la ricerca storico-artistica
di Arcangeli: dalla passione per la poesia all'incontro con gli
Impressionisti; dalla vicinanza con l'arte informale, in
particolare l'amico Ennio Morlotti, all'estetica romantica; da
Wiligelmo a Giorgio Morandi, passando per Bastianino e Torquato
Tasso, i Carracci, Amico Aspertini, Giuseppe Maria Crespi,
Antonio Fontanesi e Giovanni Pascoli.
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